E' un comune della provincia di Bologna, situato a poca distanza dall'antica Via Emilia, considerato uno dei borghi medievali romagnoli più caratteristici e meglio conservati, circondato da immense distese di vitigni. Il toponimo deriverebbe da un termine latino altomedievale che indicherebbe la presenza in loco di una condotta per far confluire l'acqua in una cisterna, a beneficio di tutta la popolazione. E' menzionato per la prima volta in un documento del 1126 col nome di "castrum Dutie". Abitato fin dall'età del bronzo, il luogo fu prima assoggettato ai Galli, poi ai Romani. Ritornò a fiorire già prima del Mille. Furono i Bolognesi a cingerlo di mura nel 1086 e circa due secoli dopo a costruire la rocchetta con il rivellino, a difesa dell'entrata del borgo. Per secoli fu oggetto di disputa, per la sua posizione strategica a dominio della Via Emilia. Rifiorì e trovò una certa stabilità con Caterina Sforza, che ne riedificò la Rocca. Poi, alla fine di lunghe dispute, divenne feudo dei Malvezzi-Campeggi.
Oltre al tipico aspetto medievale, il borgo di Dozza è reso unico dai numerosi dipinti artistici che abbelliscono le facciate delle abitazioni.
Siti di interesse:
- la Rocca Sforzesca, anche detta Rocca di Caterina, potente e massiccia ma, al tempo stesso, perfettamente armonizzata col territorio. Fu costruita dal comune di Bologna nel 1250 ed ampliata da Romeo Pepoli nel 1305. Il complesso è a pianta esagonale, con un perimetro di circa 200 metri. La trasformazione della Rocca da struttura puramente militare in palazzo signorile fu iniziata da Annibale, Baldassarre e Vincenzo Campeggi, che occuparono l'edificio nel 1565 e fu terminata da Antonio Campeggi nel 1594.
- il Palazzo Comunale, prospiciente Piazza Zotti, ha origini cinquecentesche, sebbene abbia subito profonde e notevoli trasformazioni nel Novecento. Nel prezioso archivio storico del comune sono conservate pergamene risalenti al X secolo.
- la Chiesa Prepositurale di Santa Maria Assunta, edificata nel XII secolo su una preesistente chiesa romanica, conserva all'interno una tavola del 1492 di Marco Palmezzano;
- il Rivellino (dentro il quale è stata ricavata la porta settecentesca di accesso al borgo);
- la Rocchetta trecentesca;
- la Pieve di San Lorenzo;
- il seicentesco Santuario del Calanco;
- il duecentesco Convento di Monte del Re, oggi adibito ad albergo.