La presenza della più antica Università del mondo occidentale (Alma Mater Studiorum) ha caratterizzato la vita della città a partire dalla fondazione dell'istituto nel 1088, data convenzionale per la sua nascita, fissata da una commissione di studiosi. Bologna inizia quindi da subito ad attirare su di sé l'attenzione degli esponenti della cultura nazionale e, nel pieno rispetto di questa tradizione, viene insignita nel 2000 del titolo di Capitale europea della cultura.
Da sempre simboli della città, le due torri pendenti medievali della Garisenda e degli Asinelli, impongono la loro altezza (la seconda raggiunge di 97.60 metri) e dominano su tutto ciò che di bello c'è intorno. Edificate
rispettivamente dalle due nobili famiglie da cui prendono il nome, se un tempo avevano la funzione di proteggere la città come molte altre gentilizie ormai scomparse, oggi sono meta di migliaia di turisti desiderosi di ammirare il panorama dalla loro cima, raggiungibile percorrendo impervie ed interminabili scale. Accanto alle torri, altri simboli di Bologna sono il caldo colore delle facciate dei suoi edifici che declina la tavolozza dal rosso al giallo carico e gli interminabili e caratteristici portici, costruiti durante la fase di espansione del nucleo urbano.
La passeggiata coperta accompagna fino in piazza Maggiore, cuore di Bologna, dove si affacciano il grandioso palazzo comunale, il medievale palazzo del Podestà, il merlato palazzo dei Notai edificato fra Trecento e Quattrocento e l' imponente basilica gotica di San Petronio, patrono della città: è la quinta chiesa per grandezza del mondo e la sua costruzione durò a lungo dal 1390 al 1659. Caratteristica la facciata, rivestita di marmo nella parte inferiore e per il resto rimasta grezza, con il portale ornato da splendide sculture quattrocentesche. All'interno, a tre navate, altari policromi, affreschi, pale, stalli intarsiati e, sulla controfacciata, una meridiana del 1655.
Al centro di piazza Maggiore si trova la fontana del Nettuno, una delle più belle del Cinquecento, ornate da statue bronzee, capolavoro del Giambologna.
Il centro storico di Bologna richiede un'attenzione particolare, perchè ogni strada cela un tesoro grande o piccolo e conduce a una piazza in cui non sarà difficile trovare una perla dell'arte.
Ad esempio, non si può lasciare la città senza aver visitato l'austera chiesa di San Domenico eretta nel Duecento dai domenicani e ristrutturata nel Settecento, che conserva al suo interno l'arca marmorea di san Domenico, capolavoro di scultura duecentesca; oppure aver sostato in piazza Santo Stefano, su cui si affaccia l'omonima basilica, costituita da un suggestivo complesso di edifici sacri di origine medievale, o essere entrati nella chiesa di san Francesco, fra gli edifici cittadini più caratteristici.
La visita di Bologna trova spunti sempre nuovi anche grazie alla fervida attività museale che, sfruttando l'elevato numero di strutture, consente di soddisfare a pieno la voglia di conoscenza che Bologna infonde per tradizione. Imperdibili la Pinacoteca nazionale (con capolavori della pittura bolognese dal Trecento al settecento), il Museo civico archeologico con le sue preziose collezioni preistoriche ed etrusche e la Galleria d'arte moderna.
Per fare un vero tuffo nella vita bolognese, da non perdere è la cena in una delle sue caratteristiche trattorie, che conservano l'atmosfera vivace e cordiale di un tempo. La cucina bolognese è infatti una delle migliori al mondo, soprattutto per quanto riguarda i primi piatti e le trattorie e le osterie, semplici e popolari, ne sono custodi gelose. Quindi, non si può dire di conoscere bene la città senza aver assaggiato almeno uno dei suoi eccellenti primi: tortellini, tagliatelle o lasagne. Per concludere, un salto al variopinto mercato che si tiene in piazza VIII Agosto e sulla Montagnola, regno del vintage e degli abiti di seconda mano.
Foto: Sergio Aresi