Le origini di Villa Cafaggio affondano in un passato lontano, centinaia di anni fa, quando la tenuta si chiamava "Cahago", che significa "campo recintato, coltivato".
Le documentazioni storiche raccontano che molti anni più tardi, nel XV secolo, fu di proprietà dei monaci Benedettini di Siena: Appartenne in seguito a vari proprietari, tra i quali una nota famiglia fiorentina, i Nicolini. Successivamente la proprietà fu venduta all'ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova. In quel lungo periodo il podere produceva una grande varietà di generi alimentari, tra i quali vino ed olio.
Nel primo Ottocento, Cafaggio passò alla famiglia Boddi e alla fine degli anni Sessanta, fu acquistato dalla famiglia Farkas, originariamente come casa di campagna. Nel 1967 la proprietà era in uno stato di abbandono così totale, che i Farkas decisero non solo di restaurare le cantine, ma anche di reimpiantare vigne ed ulivi.
Il vigneto Solatio Basilica, l'unico rimasto ancora intatto, venne reimpiantato con nuove viti accuratamente selezionate, che ora producono un Chianti Classico Riserva veramente speciale. Tra la fine degli anni '60 ed i primi del '70, Stefano Farkas restaurò anche il vigneto San Martino, situato nei pressi dell'antica chiesa di San Martino in Cecione, reimpiantando più di 20 ettari di viti, soprattutto Sangiovese Toscano e un po' di Sangiovese Grosso.
Nel 1986, Stefano Farkas mise a dimora 4.000 viti di Cabernet Sauvignon (di due cloni diversi), innestati su un Toscano Canaiolo di 22 anni; in seguito, nel 1991 e 1995, innestò altre viti (di un diverso clone di Cabernet Sauvignon). Questo vigneto, dopo molte ricerche e sperimentazioni, produce oggi il Supertoscano Cortaccio.
Stefano Farkas, ricercatore appassionato ed instancabile, reimpiantò nel 1991 anche 5 ettari di uno speciale clone di Sangiovese su un ceppo americano ed in seguito altri 15 ettari nel 1998 e 2 ettari nel 1999. In sintonia con il programma "Chianti Classico 2000", è riuscito ad identificare i migliori cloni possibili per questa particolare regione di Sangiovese e li ha estesamente impiantati.
Il comune entusiasmo ed il prezioso know-how negli specifici settori di questa professione hanno positivamente contribuito a rendere i vini di Villa Cafaggio conosciuti ed apprezzati a livello mondiale.
Dalla primavera del 2005 Villa Cafaggio è controllata da Cantina La-Vis e Valle di Cembra che, assieme alla famiglia Girelli, intende guardare allo sviluppo della stessa in termini di idee ma pensando anche ad investimenti e nuove strategie che possano far fronte alle opportunità offerte da mercati fortemente globalizzati.
Obiettivo prioritario sarà quindi la cura quasi maniacale, lungo tutta la filiera, del processo di produzione. Questo dovrebbe garantire un ulteriore innalzamento qualitativo dei propri vini.
Villa Cafaggio cercherà di rafforzare il proprio ruolo di produttore di nicchia di Chianti Classico. Identità territoriale e stile produttivo di assoluto rigore, gli elementi sui quali si intende insistere affinché questo possa essere avvertito sui diversi mercati.
L'antica tradizione e la posizione geografica particolarmente vantaggiosa di Villa Cafaggio non bastano da sole a spiegare la qualità assoluta, riconosciuta a livello mondiale, dei suoi vini.
La filosofia operativa di Villa Cafaggio si può riassumere in una semplice frase: tutte le fasi del ciclo produttivo, dalla preparazione del terreno per mettere a dimora le viti, fino all'affinamento in bottiglia, vengono condotte con meticolosa attenzione ai minimi dettagli.
La ragione è semplice: assumendo tale principio come regola operativa, è possibile avvicinarsi alla perfezione in un lavoro dove il risultato dipende da delicati equilibri e la natura del prodotto finale si basa su sottili sfumature sensoriali, che fanno la differenza tra un vino ottimo ed uno di qualità superiore.
A Villa Cafaggio è in corso da anni un programma intenso, per reimpiantare le vigne più vecchie. In questo processo gioca un ruolo vitale la preparazione del suolo, per creare un ambiente quanto più favorevole alla corretta crescita delle viti (e di conseguenza, alla produzione di grappoli perfetti). Per raggiungere questo importante risultato vengono impiegate molte risorse, in termini di tempo, uomini e mezzi.
In primo luogo viene scavato in profondità il terreno, per renderlo soffice; segue quindi un'attenta vagliatura, allo scopo di estrarre le pietre più grosse, mentre quelle più piccole vengono lasciate nella "miscela" del suolo, per favorire l'assorbimento dell'acqua. Vengono infine creati degli efficienti sistemi di drenaggio, poiché in loro mancanza i vigneti, situati sui fianchi delle colline, verrebbero lavati, senza assorbire la quantità di acqua necessaria al loro sviluppo.
Nonostante la cura meticolosa impiegata nel processo di vinificazione, Stefano Farkas è fermamente convinto che la qualità finale dei grandi vini rossi dipenda in misura determinante dalla conduzione del vigneto. E' per questo motivo che direttamente supervede ad ogni delicata fase che precede la vendemmia.
La selezione dei cloni viene effettuata attraverso meticolose ricerche ed esperimenti sul campo, affinché quelli scelti per ogni singola varietà risultino appropriati alla posizione geografica, alla particolare esposizione solare ed all'altitudine del vigneto.
I vigneti hanno un numero di ceppi che varia da 5.000 a 7.200 per ettaro, per ottenere una ridotta produzione per singola vigna e, quindi, una qualità superiore. La potatura viene conseguentemente eseguita in modo da lasciare un numero di gemme adeguato ad una produzione controllata. L'altezza del cordone dal suolo è di circa 50 cm, per favorire l'arricchimento dei polifenoli nei grappoli.
Ad inizio di agosto, al momento dell'invaiatura, ha luogo la "vendemmia verde": per ogni vite vengono lasciati da sei a dieci grappoli, in funzione del tipo di uva, e viene sfoltito il fogliame, per favorire l'areazione. Questa operazione risulta fondamentale, perché, diminuendo in modo considerevole le rese (solamente 1 kg di uva per ceppo), aumenta notevolmente la qualità finale del vino.
La vendemmia rappresenta il coronamento di tutto il lavoro svolto nel vigneto. E' un momento di soddisfazione per i risultati ottenuti, ma anche una fase molto delicata, perché, parafrasando le parole del famoso professor Glorie dell'Università di Bordeaux, "la cosa più importante di tutto il processo di vinificazione è ciò che si porta alla cantina: uva perfettamente concentrata e matura.........."
Seguendo questi principi, la vendemmia viene eseguita esclusivamente a mano. Proprio per raccogliere solamente i grappoli completamente maturi, ogni vigneto viene esaminato più e più volte.
Una cantina ben attrezzata ed organizzata, grande competenza, cura meticolosa dei particolari: questi sono i fattori indispensabili per garantire che il processo di vinificazione si svolga nel migliore dei modi e conferisca quindi continuità a tutti i valori espressi nelle fasi precedenti del ciclo produttivo, per arrivare ad un prodotto finale di alta qualità.
Durante la fermentazione, la temperatura viene costantemente controllata, in modo che non superi mai i 30°C.
Il periodo di fermentazione è di circa una settimana, ma il mosto rimane in macerazione con le bucce per un'altra settimana o due, a seconda della tipologia del prodotto.
La zona dedicata all'affinamento si trova sotto il locale adibito alla fermentazione: in tale modo il vino fluisce esclusivamente grazie alla forza di gravità negli appositi contenitori.
Villa Cafaggio è equipaggiata con botti e barrique in legno della migliore qualità, selezionati in relazione al tipo di vino che dovranno ospitare, per esaltarne al meglio le caratteristiche.
Anche i tempi di affinamento sono diversi e variano da un anno in botti di rovere di Slavonia di grande capacità per il Chianti Classico a 18 mesi per la Riserva ed i Supertuscans.
L'ultima fase del ciclo produttivo, l'imbottigliamento è eseguita con grande cura. Le bottiglie vengono poi stoccate in gabbioni metallici e poste in ambiente termo-condizionato a non più di 15°C, così come termocondizionati sono tutti i locali dove il vino è stoccato, sia tinaia, bottaia o magazzino.
Tutti i prodotti di Villa Cafaggio completano il loro affinamento in bottiglia, fase questa altrettanto importante. Il vino, che con l'imbottigliamento ha subito un vero e proprio shock, in questa fase acquista morbidezza e si arricchisce di aromi più complessi ed articolati.