La passione per la viticoltura è antica nella famiglia Giuratrabocchetti e si tramanda da generazioni.
E' da questa tradizione che nasce, nel 1998, l'azienda Cantine del Notaio, quando Gerardo Giuratrabocchetti, laureato in Scienze Agrarie, raccoglie, con la moglie Marcella, la sfida di valorizzare l'Aglianico del Vulture coltivato nelle proprie vigne, unendo tradizione, innovazione, storia e cultura del territorio.
Con il Professor Luigi Moio, ordinario di Enologia presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", si approfondisce la ricerca sulle potenzialità enologiche di questo vitigno, il più importante del Sud Italia, austero e generoso al tempo stesso e capace di regalare vini dalla straordinaria personalità.
L'Aglianico è un vitigno noto fin dai tempi dell'antica Grecia.
Cantato dal poeta latino Orazio, è coltivato sulle pendici di un antico vulcano spento, il Vùlture, che è all'origine di quei fattori naturali che determinano la tipica composizione e maturazione di queste uve. Infatti, grazie alla natura vulcanica dei terreni, fertili e ricchi di particolari elementi minerali, alla presenza in profondità di strati tufacei che funzionano da riserva di acqua nei periodi più siccitosi dell'anno (quello che i contadini del posto chiamano "il tufo che allatta") ed al microclima del tutto particolare, i grappoli, attentamente selezionati e sapientemente lavorati, permettono di ottenere un vino forte, con spiccata personalità, prezioso nel colore rubino e dai profumi complessi.
Per questo l'azienda ha dedicato particolare attenzione alla scelta dei vigneti.
I 26 ettari di proprietà sono distribuiti nelle contrade più tipiche e più rinomate dell'area del Vulture (Rionero, Barile, Ripacandida, Maschito e Ginestra) con alcune vigne vecchie di oltre cento anni.
Tutti terreni che, pur avendo natura diversa (sabbiosi, pozzolanici, di medio impasto e argillosi), hanno in comune lo strato di tufo vulcanico ed una esposizione pedoclimatica che consente la perfetta maturazione di questo che è uno dei vitigni più tardivi per epoca di raccolta (da metà ottobre a metà novembre).
Le tecniche di coltivazione si ispirano a criteri biologici e biodinamici, atti a potenziare l'accumulo di riserva idrica, nonché il contenuto di sostanza organica.
Gerardo Giuratrabocchetti ha fatto suo, della biodinamica, l'approccio scientifico indirizzato al rispetto della vita della pianta, dell'ambiente circostante e della "vitalità" naturale ed intrinseca del terreno.
La forte vocazione alla ricerca, alla valorizzazione delle tradizioni e alla sperimentazione ha dato vita anche ad un progetto di grande interesse con la scoperta e la coltivazione di altri 40 vitigni storicamente coltivati, in un'opera di recupero del germoplasma lucano, in collaborazione con le strutture operative della Regione Basilicata (A.L.S.I.A. Agenzia Lucana per lo Sviluppo in Agricoltura) e di Istituti di Ricerca e Universitari. L'azienda è certificata per la Qualità e per l'Ambiente, secondo le norme UNI EN ISO 9001 e UNI EN ISO 14001.
Oggi, nelle Cantine del Notaio, vengono prodotti, tutti esclusivamente da uve Aglianico, tre vini rossi (La Firma, Il Repertorio e il Sigillo), un rosato (Il Rogito) ed uno spumante Metodo Classico (La Stipula).
Questi vini sono il risultato di anni di lavoro e di studio finalizzati ad esplorare tutte le potenzialità enologiche del vitigno. Ciascuno di essi contribuisce, infatti, in modo differente, ad esprimere il complesso ed articolato quadro sensoriale dell'Aglianico del Vulture.
Accanto ai cinque vini d'Aglianico, c'è L'Autentica, un vino bianco dolce ottenuto da uve appassite dei vitigni Moscato e Malvasia tradizionalmente coltivati nell'areale del Vulture.