Cittadina della provincia di Potenza, situata sulle colline a sud-est del Vulture, poco distante dai confini con la Campania e la Puglia, Rionero in Vulture è nota in Italia per la ricchezza di acque minerali e per la produzione di eccellenti vini (l'Aglianico del Vulture e il Moscato bianco) nonché dell'olio extravergine DOP del Vulture. Il toponimo potrebbe derivare da "Rivo Nigro" (ruscello nero), una piccola sorgente affiorante dal tufo vulcanico e che attraversa il paese. Scavi archeologici hanno riportato alla luce una necropoli del IV secolo a.C., un acquedotto romano ed un insediamento agricolo-termale di alcuni secoli prima di Cristo. Il feudo è menzionato prima in un documento del 1152 e poi in un altro del 1277. Nei primi anni del Trecento è abbandonato dai suoi abitanti per spostarsi nel feudo di Atella, a causa delle esose tasse sui pascoli. Fu ripopolato da contadini di origine albanese nel 1533. Quasi completamente rasa al suolo dal terremoto del 1694, fu ricostruita dai principi Caracciolo.
Siti di interesse:
- la Chiesa Madre di San Marco Evangelista, realizzata nel 1695, ampliata negli anni successivi, con imponente facciata barocca. La navata centrale e coperta da un soffitto piano in stucchi a cassettoni, mentre le laterali da volte a tutto sesto. Conserva un bel campanile a pianta quadrata che termina ad ottagono con cuspide piramidale.
- la Chiesa del SS. Sacramento, ubicata là dove era situata l'antica chiesa di Santa Maria di Rivonigro. Nella sagrestia è conservata una tela del XVI secolo di Luca Giordano.
- l'antica Chiesetta di Sant'Antonio Abate, con la primitiva ossatura gotica, probabilmente risalente al XII-XIII secolo;
- la Chiesa di San Nicola (XVIII secolo);
- la Chiesa dell'Annunziata, probabilmente risalente al 1700, ad una sola navata;
- i palazzi nobiliari (Palazzo Fortunato, Palazzo Catena, Palazzo Giannattasio, Palazzo Ciasca, Palazzo Rotondo);
- l'Orologio della Costa, nel rione omonimo.