Il toponimo, secondo l'opinione più attendibile, deriverebbe dall'antroponimo latino "Salvitius", probabilmente il proprietario di alcuni terreni nella zona, con l'aggiunta del suffisso "-anus", per indicarne l'appartenenza. La seconda parte si riferirebbe al fatto che l'area in cui si trova il paese è suddivisa in due sezioni, dentro e fuori dal letto del fiume Bacchiglione.
Comune in provincia di Padova, situato nei pressi delle alture del Mottolo e di Montecchia, facenti parte dei Colli Euganei, il territorio di Selvazzano Dentro, comprendente una zona pianeggiante, confina con quello del capoluogo. L'economia cittadina si basa sulle piccole e medie imprese, per buona parte artigiane e commerciali.
Il rinvenimento di numerosi reperti risalenti all'Età del Bronzo testimonia la presenza dell'uomo nella zona sin dal XVII secolo a.C.; con la colonizzazione da parte di Roma il territorio fu arricchito di infrastrutture per cui furono ideati innovative e geniali soluzioni: furono tracciate importanti arterie, sopraelevate rispetto al livello del terreno, per permetterne l'utilizzo anche nei periodi in cui il fiume straripando invadeva la zona con le sue acque, nonché un acquedotto, di cui sono ancora visibili le tracce. Il paese conobbe un forte sviluppo demografico intorno all'XI secolo; in epoca medievale fu conteso da diverse famiglie feudali, tra cui i Da Selvazzano e gli Scrovegni. Al principio del XV secolo, con la Repubblica di Venezia il territorio fu acquisito dai nobili veneziani. Dopo la dominazione di Napoleone, Selvazzano divenne parte del Regno Lombardo-Veneto e poi del Regno d'Italia.
Da vedere:
La pieve di San Michele presenta tetto a capanna, facciata di epoca medievale totalmente lineare ed un alto campanile a base quadrata con cella campanaria di colore diverso rispetto alla struttura, posto in posizione precedente la facciata. Oggi è usata come auditorium.
La chiesa di San Michele Arcangelo, di fattura moderna, custodisce le opere d'arte appartenenti all'antica pieve, tra cui una tela del Balestra, una di Palma il giovane ed una statua in terrracotta del Seicento.
La chiesa parrocchiale di San Domenico.
Villa Emo Capodilista a Montecchia fu realizzata su progetto del Varotari, conserva affreschi raffinati ed un bel giardino popolato dalle statue del Campagnola.
Ca'Bigolin, edificio cinquecentesco decorato da preziosi affreschi del Sustris.
Ca' Folco Zambelli a Tencarola risalente alla fine del Cinquecento.
Villa Cesarotti in stile tardo rinascimentale con parco.
Il Castello sul Mottolo costruito nell'XI secolo.
Il Museo Etnografico della civiltà contadina.