Il toponimo, secondo l'opinione più accreditata, deriverebbe dal termine longobardo "gahagi" (terreno appartato); per altri, invece, dal termine tedesco "gans" (oca). Comune in provincia di Padova, posto ai confini con la provincia di Vicenza, Gazzo Padovano è situato lungo il corso del fiume Brenta; nel territorio abbondano le acque risorgive e tante e di gran pregio sono le ville e gli edifici di rilevanza artistica ed architettonica, sparsi tra il capoluogo e le sue frazioni. L'economia cittadina si basa principalmente sull'agricoltura, l'allevamento e l'artigianato artistico.
La zona fu abitata sin dalle epoche più lontane e le origini del borgo sono antiche, benché non vi siano dati sufficienti per determinarne con precisione il periodo di fondazione. Il primo atto documentale, in cui è nominato per la prima volta, risale alla seconda metà del XII secolo, epoca in cui il territorio era sotto la giurisdizione del Vescovo di Vicenza. Nel corso del Medioevo fu teatro degli scontri tra Venezia e Sigismondo d'Ungheria. Originariamente ricco di boschi, fu per lungo tempo oggetto di un'opera di disboscamento che si rivelò ben presto dannosa, tanto che nell'Ottocento, in luogo dei boschi, si trovavano vaste distese acquitrinose. Le vicende storiche seguenti furono le stesse che interessarono il Padovano.
Da vedere:
La chiesa della Madonna delle Grazie nella frazione di Grossa fu costruita nel XVII secolo su un edificio preesistente. A noi è giunto il rifacimento della fine del XIX secolo. Dalle forme semplici, ha una sola navata e timpano in facciata, ha campanile retrostante a sezione quadrata con cella campanaria sormontata da un tamburo. Conserva un altare settecentesco, un fonte battesimale del XVI secolo e diversi dipinti.
La chiesa parrocchiale di Gazzo, risalente all'Ottocento, è una costruzione di grande eleganza e delicatezza. Coniuga con sobrietà il timpano arricchito da greche, una splendida lunetta con bassorilevo, due nicchie con statue ai lati del portale. Quest'ultimo è affiancato da due colonne con basi e capitello.
La chiesa parrocchiale di Gaianigo, di cui si hanno notizie sin dal 1328, è stata oggetto di diverse ristrutturazioni. Si presenta sormontata da un timpano con facciata arricchita da semicolonne. Il campanile, in posizione laterale, è estremamente alto. Contiene altari barocchi e dipinti.
La vecchia chiesa parrocchiale di Villalta. Dell'edificio si hanno notizie sin dal Cinquecento; al suo interno è arricchita da stucchi ed affreschi. La facciata, sormontata da un timpano con tre statue, presenta una finestra a mezza luna all'altezza del portale e due nicchie con statue.
La chiesa parrocchiale della frazione di Grantortino, nominata in testi risalenti al XII secolo, è un edificio in stile classico con timpano e semicolonne. Il portale è anticipato da un pronao.
Villa Forasacco, risalente all'Ottocento, è circondata da un vasto giardino.
Villa Mazzon è un edificio tardo seicentesco.
Villa Guzzo a Villalta.
Casa Roversa.
Villa T acchi.
Il Palazzo Municipale con ampio loggiato.
Il mulino a Grantortino.