Comune in provincia di Padova, attraversato dai fiumi Muson Vecchio e Muson dei Sassi, Camposampiero offre una lunga pista ciclabile, quasi completamente sterrata, che attraversa le campagne e consente di godere di una rilassante passeggiata a diretto contatto con la natura.
Mancano elementi che consentono di affermare che la zona sia stata abitata in epoca preromana: quello che è certo è che Camposampiero fu una importante colonia romana sulla via Aurelia, come si evince dal rinvenimento di diversi reperti dell'epoca. Con la caduta di Roma si susseguirono le invasioni dei Visigoti, degli Svevi e degli altri popoli che devastarono la regione. Vasti territori furono conquistati da Eruli e Goti, Bizantini e Longobardi. Subentrato Carlo Magno, il paese divenne capoluogo di un feudo; seguì il regno di Berengario e l'invasione degli Ungheri. Il primo testo a citare l'abitato risale al 1117; in epoca altomedievale Camposampiero fu feudo dei signori omonimi e raggiunse il massimo dello splendore. Dopo il Mille fu edificato in zona un castello, successivamente circondato da un fossato. Il centro fu coinvolto negli scontri tra Guelfi e Ghibellini, vivendo un periodo di prosperità a partire dal 1405, anno in cui divenne territorio della Repubblica di Venezia. Nel XVI secolo fu invaso dalle truppe di Massimiliano d'Austria.
Da vedere:
La chiesa di San Marco, risalente al XII secolo, fu ricostruita intorno alla metà del XV secolo, ampliata e decorata una prima volta nella seconda metà del Seicento, una seconda volta nel Settecento. Si presenta all'esterno arricchita da due coppie di semicolonne, dotate di capitelli e poggianti su basi, e da timpano. Il campanile è in posizione retrostante con cella campanaria interrotta da bifore e sormontata da un tamburo. All'interno della chiesa si possono ammirare decorazioni, opera di Girolamo Del Santo.
Il santuario del Noce che custodisce importanti affreschi del Tessari raffiguranti i miracoli di Sant'Antonio, che ivi soggiornò nel 1231, ed una tela raffigurante il santo, realizzata dal Pitati.
La chiesa di San Pietro, di antica origine, è stata più volte ristrutturata. L'edificio attuale è di recente costruzione.
La chiesa di Santa Maria Assunta, nella frazione di Rustega, risulta citata già in un testo del XII secolo.
La chiesa di San Giovanni Battista costruita ai primi del Novecento.
La chiesa della Madonna della Salute.
Villa Campello, sede della Biblioteca Comunale, è un edificio ottocentesco con barchessa e giardino.
La Torre dell'Orologio e la Torre della Rocca è ciò che rimane dell'antico complesso difensivo feudale.
Villa Querini.
Villa Gaja.