Il toponimo deriva da "Athesis", originario nome del fiume Adige. Comune in provincia di Padova, posto al limite meridionale dei Colli Euganei ed attraversato dal canale Bisatto, derivato dal Bacchiglione, Este è legato all'arte della ceramica, la cui tradizione risale al Settecento.
Fu uno dei primi nuclei paleo veneti ad essere colonizzato dai Romani: divenne un fiorente porto sul fiume Adige, nonché municipio e colonia militare. Decadde a causa della disastrosa combinazione di alluvioni e terremoti, registratisi nell'anno 589, che cambiarono il corso dei fiumi della pianura veneta, e delle invasioni barbariche, succedute alla caduta di Roma. Abbandonato dalla popolazione, riacquistò importanza intorno al X secolo, allorché divenne feudo della famiglia che trasse il suo nome dal centro abitato: gli Estensi. La cittadina fu ricostruita quando Azzo II edificò su un'altura una roccaforte e vi si stabilì. Molti contadini si insediarono ai piedi del colle attratti dalla presenza di terreni fertili e bisognosi della protezione del feudatario. Passato sotto il dominio della città di Padova, nel Trecento fu conquistato dai Della Scala prima e dai Carraresi poi. Nei primi anni del Cinquecento fu inserito nel territorio veneziano divenendo, nel secolo successivo, un importante centro di villeggiatura per i ricchi mercanti della Serenissima che ivi costruirono sontuose ville. Le vicende successive sono le stesse che caratterizzarono il Padovano.
Da vedere:
La chiesa di Santa Maria della Consolazione, risalente agli inizi del XVI secolo, conserva al suo interno una tavola raffigurante la Vergine con il Bambino, opera di Cima da Conegliano, e l'Epifania del Cignaroli.
Il Duomo, edificato nel IV secolo, ci appare così come è stato trasformato a seguito del rifacimento settecentesco. Conserva al suo interno un dipinto del Tiepolo e tele dello Zanchi.
Il santuario di Santa Maria delle Grazie, costruito nel XVIII secolo sul luogo in cui si trovava una preesistente cappella quattrocentesca. Conserva un'icona bizantina.
La chiesa di Santa Maria della Salute a pianta ottagonale ed interno barocco.
La chiesa di San Martino con abside di epoca romanica.
Il castello, ricostruito intorno alla metà del Trecento ad opera dei Carraresi sui resti della rocca degli Estensi. È composto da una cinta muraria, lunga un chilometro, interrotta da dodici torri.
Palazzo Mocenigo di epoca cinquecentesca. Oggi ospita il Museo Nazionale Atestino che custodisce un'importante raccolta di reperti paeloveneti.
Il palazzo municipale risalente al Settecento.
Il palazzetto degli Scaligeri del Trecento.
Villa Manin del XVI secolo.
La Torre dell'Orologio.
Il Palazzo del Principe.
Villa Contarini.