Porta d'ingresso della Costiera Amalfitana, provenendo dal Valico di Chiunzi, i primissimi insediamenti a Sant'Egidio del Monte Albino risalgono al II secolo a.C., come testimoniano i resti di una villa rustica di quel periodo, ora inglobata nella cripta dell'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis. Altri reperti di epoca romana sono dei cippi funerari, una statua del dio Sarno ed un acquedotto.
Subì, in seguito, la dominazione longobarda e fu dotata di un castrum per la sua posizione strategica, lungo la via di comunicazione del Ducato di Amalfi e Ravello. Tra l'VIII ed il IX secolo, sull'area in cui sorgeva la villa rustica fu edificato un monastero benedettino dedicato a Saint Gilles (italianizzato Sant'Egidio), menzionato per la prima volta in un documento del 1113 in cui la proprietà del monastero passa all'Abbazia di San Trifone di Ravello. Dal Quattrocento all'Ottocento fu una delle Università della Civitas Nuceriae.
Sant'Egidio del Monte Albino vanta un ricchissimo ed interessante patrimonio monumentale, a partire dall'Abbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis. Realizzata nei primi anni del Cinquecento sui resti di una villa rustica romana, si arricchì nel corso dei secoli di opere pregevoli come una tela di Luca Giordano, un'altra di Francesco Solimena ed un imponente polittico di Andrea da Salerno, allievo di Raffaello.
Menzioniamo, inoltre, la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Chiesa di San Lorenzo, palazzi nobiliari e cortili.