Pontremoli sorge lungo il fiume Magra, nella parte più settentrionale della Toscana, a ridosso dell'Appennino Tosco-Emiliano. E' menzionata per la prima volta nel diario di viaggio di Sigeric, arcivescovo di Canterbury, che tra il 990 ed il 994 si era recato a Roma seguendo la via Francigena.
Tra i secoli XI e XIV Pontremoli si trovò a dover difendere la propria economia contro le mire espansionistiche delle città di Parma e Piacenza, spesso alleandosi alternativamente con l'una o con l'altra città o ancora con la vicina Luni. Dal Trecento in poi numerose signorie, tra le quali gli Scaligeri, i Visconti, e gli Sforza, si succedettero al controllo di Pontremoli fin quando, nel 1341, il Ducato di Milano assunse il controllo del borgo mantenendolo nei tre secoli successivi. Nel Settecento entrò a far parte del Gran Ducato di Toscana.
Sulla sommità del borgo sorge il Castello di Piagnaro, risalente all'anno Mille, ed oggi sede del Museo delle Statue Stele "Cesare Augusto Ambrosi", sculture antropomorfe che rappresentano la testimonianza più importante della preistoria lunigianese e si inseriscono nel più ampio fenomeno della statuaria megalitica europea.
Il Duomo di San Geminiano fu edificato nel XVII secolo. L'edificio, progettato dal cremonese A. Capra, presenta una pianta a croce latina con navata centrale e ariosa cupola. L'interno, ricco di stucchi, è rischiarato da uno scenografico impianto d'illuminazione alla "ligure" ed abbellito da numerosi altari laterali e confessionali in marmi policromi.
Risale, invece, all'XI secolo la Chiesa di San Giorgio, in splendido stile Romanico dall'abside perfettamente conservato.
Simbolo della città è il Capannone (XIV secolo), in origine torre centrale della cortina di Cazzaguerra, cortina fatta costruire, dividendo l'antica unica grande piazza, da Castruccio Castracani degli Antelminelli nel 1322 per tenere separate le due fazioni rivali dei Guelfi e dei Ghibellini. Nel 1578 la torre fu trasformata in campanile.
Menzioniamo anche la Chiesa e Convento di San Francesco (oggi parrocchia dei Santi Giovanni e Colombano), risalenti al Duecento, ed il Santuario della Santissima Annunziata (XV secolo).