"Il balcone di Sicilia": così è comunemente nota Chiaramonte Gulfi, per l'invidiabile posizione da cui si gode un panorama unico dell'isola, che spazia da Gela all'Etna.
Nei pressi della città sono stati rinvenuti reperti preistorici risalenti al Neolitico, all'Età del Bronzo e del Ferro. Le origini dell'abitato, invece, risalgono al VI sec. A.C. con la fondazione, da parte di alcuni coloni greci-siracusani, della città di Akrillai, distrutta, poi, dagli Arabi; i superstiti si rifugiarono nei pressi del monte Arcibessi e ricostruirono un nuovo centro abitato, che prese il nome di Gulfi. Ma anche Gulfi venne distrutta dagli Angioini nel 1299.
Il comune di Chiaramonte derivò il proprio nome da quello del suo fondatore, Manfredi I Chiaramonte, conte di Modica, nel XIV secolo; nel 1881 fu aggiunto anche l'appellativo "Gulfi", in ricordo dell'antico nome della città.
Tra i monumenti che impreziosiscono la città, ricordiamo il castello trecentesco, con la grande porta ogivale d'ingresso, la Chiesa di S.Filippo, la Chiesa del Salvatore, la quale conserva una statua del Redentore del maestro Giacomo Mancino (sec. XVI), la Chiesa Madre, iniziata nel secolo XV e completata alla fine del secolo XVIII, l'arco dell'Annunziata, una delle tre porte del borgo, che rappresenta l'unico resto delle mura cittadine.