Comune in provincia di Ancona, poco distante da Senigallia e Morro d'Alba, sovrastante le colline marchigiane, verdi ed ordinate, la sua collocazione, unitamente al clima favorevole, consente con risultati estremamente proficui la coltivazione e la produzione di vini, tra cui il Verdicchio dei Castelli di Jesi, il Rosso Piceno e la Lacrima di Morro d'Alba che rendono Belvedere famoso in ogni parte del mondo. Attiva e fiorente è anche la piccola produzione artigiana nel settore tessile e nella lavorazione del ferro.
Il primo abitato in zona era costituito dall'antico "castrum Belvideris", risalente al XII secolo: si ipotizza che sia stato fondato dai monaci di San Giovanni di Arcignano. Il centro fu sotto il controllo della Marca di Ancona fino al XIII secolo, epoca in cui passò sotto il comune di Jesi.
Nella seconda metà del XIV secolo fu ceduto dal Cardinale Albornoz a Nicolò di Boscareto. Verso la metà del Quattrocento la rocca fu distrutta e nella seconda metà dell'Ottocento divenne parte della provincia di Ancona.
Da vedere:
Il santuario della Madonna del Sole, le cui origini sono remote e di cui si hanno le prime tracce documentate in atti risalenti al 1290, fu ricostruito nel Settecento. Presenta un dipinto quattrocentesco raffigurante la Madonna di Andrea da Jesi, un pregevole altare in legno dorato e dipinto
La chiesa di Santa Maria della Misericordia.
La chiesa parrocchiale di San Pietro.
Il Museo internazionale dell'Immagine Postale ove sono raccolti, oltre a numerosi francobolli, illustrazioni dei sistemi postali dei vari paesi. Ha sede a Belvedere perchè il santo patrono del comune è San Rufo, tabellarius, vale a dire postino, romano martirizzato e per questo scelto come patrono dei postini.
Il castello quattrocentesco, le cui mura circondano il centro storico su tre lati.
Palazzo Baleani oggi sede del Comune.