L'attuale Cantina Sociale dei Produttori del Barbaresco, fondata nel 1958 è da tempo considerata una delle cantine più pestigiose della zona ed un esempio per le moderne cooperative; ma la sua storia, strettamente legata a quella del Vino è molto più antica.
Nella seconda metà del secolo scorso, nella zona di Barbaresco, il vino nebbiolo era coltivato e venduto per produrre l'allora emergente Barolo o vinificato come vino nebbiolo o generico vino da pasto.
Bisogna quindi arrivare al 1894, data storica fondamentale per Barbaresco, in quell'anno, infatti, Domizio Cavazza, preside della Regia Scuola Enologica di Alba e residente a Barbaresco, dove era proprietario del Castello e dell'annessa azienda agricola, creò le "Cantine Sociali di Barbaresco" per la "produzione di vini di lusso e da pasto". Riunendo attorno a sé inizialmente nove tra agricoltori e produttori iniziò a vinificare e denominare il vino con il nome del paese stesso.
Che il Nebbiolo coltivato a Barbaresco avesse i suoi ben precisi caratteri distintivi si sapeva, ma Cavazza per primo riconobbe tale peculiarità in etichetta. Il 1894 è quindi l'anno di nascita ufficiale del Vino Barbaresco.
Quella originaria Cantina Sociale fu chiusa in epoca fascista. Nel 1958, appena superate le difficoltà del primo dopoguerra, Don Fiorino, allora parroco di Barbaresco, rifacendosi a quella tradizione, riunì diciannove agricoltori e fondò la "Produttori del Barbaresco" per "la qualifica e garanzia del Barbaresco".
Obiettivi pienamente centrati e costantemente e tenacemente perseguiti fino ad oggi grazie alla dedizione ed al lavoro dei viticoltori che l'anno creata.
La "Produttori del Barbaresco" conta oggi 56 menbri e dispone di circa 100 ettari di vigneti a Nebbiolo pari a circa 1/6 dell'intera zona di origine. La "Produttori del Barbaresco" vinifica esclusivamente uve nebbiolo e controlla con le sue vigne gran parte dei "crus" storici della zona.