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Castellinaldo

Descrizione

Il toponimo probabilmente deriva dalla presenza nel borgo dell'antico castello, risalente al principio dell'XI secolo. Piccolo comune in provincia di Cuneo, situato su un crinale nel Roero, ai confini con il Monferrato, Castellinaldo è bagnato dal Borbore. Il centro, costruito intorno al castello, che domina con la sua possente mole l'abitato, è a vocazione prevalentemente agricola: l'economia si fonda sulla produzione dei vini Nebbiolo, Barbera, Roero ed Arneis.
Di probabili origini romane, l'abitato si costituì presso una stazione collocata lungo un'arteria secondaria che collegava Pollenzo ad Asti. Nell'anno 924 alcuni territori furono posseduti dal Conte di Asti e poi dall'abbazia di Fruttuaria. Dopo il Mille fu significativo il controllo di una parte consistente del territorio ad opera del Vescovo di Asti, a cui fu concessa dall'imperatore Enrico III. Nel XIII secolo si registrò la presenza nel borgo di diverse famiglie: i De Vicia, i Baresani, i Visdomini, i Montefortino e nel secolo successivo i Pallidi, i Solaro ed i Malabayla di Asti, questi ultimi acquisirono parte del feudo e fecero costruire una fortificazione, poi abbattuta nell'Ottocento perchè in pessime condizioni. L'altra porzione del territorio fu acquistata nel XV secolo dai Damiano, che fecero edificare dei fortini, poi unificati per dare corpo all'odierno castello.

Da vedere:

La parrocchiale dei Santi Dalmazzo e Sebastiano, già esistente nel Cinquecento, fu riedificata nel XVII secolo, nella seconda metà del secolo fu ricostruito il campanile, sopraelevato nella seconda metà del XVIII secolo. Nel 1752, poichè piccola ed in pessimo stato fu decisa la ricostruzione e solo pochi anni dopo una frana la danneggiò parzialmente.
La chiesa della Confraternita dei Disciplinati, intitolata alla Santa Sindone, fu ricostruita nel 1626 e poi nel Settecento. Presenta sulla facciata quattro alte colonne ed un timpano, conserva un bassorilievo settecentesco in legno ed un affresco dell'Ottocento attribuito al Morgari.
La chiesa della Madonna del Rivo, citata per la prima volta nel 1696, fu rimaneggiata nel Settecento e restaurata nei primi anni del XX secolo.
La chiesa di San Pietro, già citata nell'anno 1041, fu ricostruita nel Cinquecento ed affrescata dal Morgari a fine Ottocento.
La chiesa di San Servasio, già citata nel 1399, nella seconda metà del XVI secolo fu decorata da affreschi.
La cappella di San Bovo, già esistente nel 1626, probabilmente è più antica.
La chiesa di San Cristoforo è un piccolo edificio citato sin dal 1345.
Il Castello dei Damiano conserva affreschi del Morgari.
Casa Rossa o Cottalarda, risalente alla seconda metà del XVIII secolo, fu fatta edificare dalla famiglia Allerino e poi posseduta dai Saracco di Alba. Per eredità fu acquisita dai Cottalorda che la ristrutturarono nella seconda metà del XIX secolo. Nel 1914 fu fatta edificare una torre adibita a biblioteca.

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