Il toponimo nasce dal composto di valle e Savara, il nome del torrente che attraversa la zona. E' un comune montano situato a più di 1500 metri di altitudine, ai confini con la valle piemontese di Soana, in una valle racchiusa tra le montagne del Gran Paradiso, caratterizzata da numerosi rifugi, collocati in posizioni ottimali per partire alla volta delle escursioni più emozionanti, come per esempio sulla vetta del Gran San Bernardo
E' l'unico comune dei 13 facenti parte del Parco Nazionale del Gran Paradiso ad essere interamente compreso nell'area protetta. Ci sono pascoli, numerosi corsi d'acqua e laghi, rara flora d'alta quota e fauna alpina. Il paesaggio che si gode è impareggiabile: qui si possono ammirare foreste secolari, prati incontaminati e riscoprire i ritmi della natura, percorrendo i sentieri che conducono in cima al Gran Paradiso. La località rappresenta un centro d'interesse per il turismo naturalistico internazionale.
Le prime notizie documentate sulla Valle risalgono al Medioevo: il territorio appartenne prima al feudo Chatel Argent di Villeneuve, cittadina valdostana alla quale Valsavarenche è stata sempre legata, poi ai Savoia. Umberto di Savoia fece ricostruire l'antica chiesa del Carmine edificata nel 1888. Qui fu creata nella seconda metà del XIX secolo da Vittorio Emanuele II la Riserva delle Regie Cacce e Valsavarenche ne fu la capitale. Ne trasse notevole beneficio l'economia, fino a quel momento legata all'agricoltura.
Da vedere:
La chiesa di Nostra Signora del Carmelo, così come si presenta attualmente, è in stile neoclassico, fu fatta costruire dal Re Umberto I e consacrata nel 1889 in luogo della primitiva costruzione edificata nel 1673 e di una precedente cappella intitolata a Notre Dame de la Fontaine. Conserva una vetrina in cui sono esposti oggetti liturgici di pregio, tra cui la preziosa statua di Notre Dame de la Fontaine risalente al XIII secolo, una Pietà e lezionari del XIV secolo. La sacrestia ospita il Museo parrocchiale ove si possono ammirare arredi sacri e statue di epoca compresa tra il XVI ed il XIX secolo appartenuti alle cappelle della zona. Il campanile, risalente al XV secolo, è in pietra e presenta base quadrata, bifore e trifore.
La Biblioteca tematica Maison de la Montagne.
Il Museo Etnografico.
Il CentroVisita del Parco Nazionale.
La cappella di San Sebastiano e San Rocco a Dègioz fondata nel 1630.
La cappella di Creton, fondata nel 1801, fu dedicata a San Giovanni Evangelista.
La cappella di Tignet fondata nel 1675 e dedicata a Notre Dame de Tout Pouvoir.
La cappella di Fenille. Il primo edificio risaliva al 1650, nel 1689 fu ricostruita in proporzioni maggiori, è dedicata a Notre Dame de Pitiè e Santa Margherita.
La cappella di Bois de Clin e Rioulaz, dedicata a Santo Urbano e San Francesco, fu costruita intorno al 1630.
Cappella di Molère, costruita intorno al 1630, fu restaurata intorno al 1840.
Le più recenti cappelle di Pont, quella al Rifugio Vittorio Emanuele II, quella di Bien, infine quella di Nostra Signora di Oropa a Creton di cui si ignora la data di costruzione.