Sul toponimo non c'è totale concordia: per alcuni deriverebbe dal latino "intra", per via della sua posizione geografica, "tra due valli", per altri, da "intra aquas", vale a dire "tra le acque" del torrente Savara e quelle della Dora di Rhémes secondo altri ancora.
E' un comune montano in provincia di Aosta, situato tra Villeneuve, Arvier, Valsavarenche e Rhémes-Saint-Georges. Il paese si trova alle porte del Parco Nazionale del Gran Paradiso, ad 880 metri di quota, su un belvedere che domina la Valle della Dora Baltea e, grazie ai suoi boschi, alle radure ed alla natura incontaminata, è stato una delle mete preferite da Papa Giovanni Paolo II, e attualmente di Papa Benedetto XVI. Qui è possibile divertirsi in ogni stagione: in estate si può passeggiare in mountain bike, salire a piedi fino ai 1800 metri del rifugio di Arpilles, visitare il Parco faunistico, ammirare il verde dei prati; in inverno è possibile percorrere i sentieri di Les Combes con le racchette da neve o gli sci di fondo e partire alla volta delle valli sovrastanti per praticare tutti gli sports adatti a tale periodo.
Il territorio valdostano è stato abitato sin dalle epoche più remote, così come testimoniano i reperti preistorici rinvenuti in più punti. Le prime popolazioni che si insediarono nella zona si unirono ai Celti, giunti dal cuore dell'Europa tra l'VIII ed il V secolo a.C., per formare il popolo dei Salassi. Questi, abili cacciatori e guerrieri, furono sconfitti intorno al I secolo a.C. dai Romani che avevano intuito l'importanza strategica della zona, rappresentando uno dei percorsi più agevoli per attraversare le Alpi. Nei secoli successivi giunsero i Goti, i Franchi (sotto la cui dominazione la regione divenne parte del Sacro Romano Impero di Carlo Magno), i Longobardi ed i duchi di Borgogna, finché Umberto Biancamano divenne, nel 1032, conte di Aosta. Seguirono lotte interne tra i signori locali, terminate quando la regione divenne possedimento dei Savoia. Introd fu dominata dal casato dei Sarriod, nelle cui mani era stata riunita anche la signoria di La Tour. Durante il XVI ed il XIX secolo la regione subì epidemie e guerre, fu incorporata nella Repubblica francese nel 1798 e fece parte dell'Impero francese tra il 1804 ed il 1814. Con la restaurazione dei Savoia fu restituita al Regno di Sardegna che, nel 1861, divenne Regno d'Italia.
Da vedere:
Il castello di Introd si trova in alto, in posizione dominante l'abitato. La struttura originaria probabilmente risaliva al XII secolo e si presentava con struttura quadrata e circondata da mura. Nel 1260 circa Pierre Sarriod d'Introd realizzò una prima modifica strutturale, nel XV secolo, infine assunse l'odierna caratteristica struttura arrotondata. Devastato da due incendi nell'Ottocento, fu fatto restaurare dal cavalier Gonella al principio del Novecento. Di fronte al castello si può ammirare un granaio quattrocentesco interamente in legno con due porte recanti serrature in ferro battuto coeve alla costruzione.
La cascina Ola adiacente al castello ospita le stalle, i fienili e le scuderie dell'antico maniero.
La Maison Bruil, un esempio dell'architettura rurale del Gran Paradiso, ospita un museo sull'alimentazione tradizionale e l'Atelier du Gout, una vetrina per la scoperta dei prodotti locali. La struttura, formata da due corpi di fabbrica riuniti in un solo edificio a seguito di modifiche strutturali intervenute nel corso dei secoli XVII, XVIII e XIX, era in grado di garantire tutti gli spazi necessari alla sopravvivenza di persone ed animali.
I due ponti che collegano il capoluogo ai villaggi a valle, benchè non siano antichi, valgono bene una visita, data la loro maestosità. Il Pont Neuf misura 80 metri ed è il ponte più alto della Val d'Aosta.
Il Parc Animalier d'Introd ove, in 3 ettari di estensione, è possibile ammirare uccelli e mammiferi del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
La chiesa parrocchiale di San Paolo conserva un altare barocco.
La cappella del Santo Sudario risalente al V secolo.
Il Museo dedicato a Papa Giovanni Paolo II.