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Polistena

Descrizione

Polistena fu fondata tra il 950 ed il 1050 quando, a causa di numerosi attacchi da parte dei Saraceni, gli abitanti dei centri costieri furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni e trovare rifugio nelle zone dell'entroterra. Dopo l'alternarsi di Normanni, Svevi e Angioini, la città fece parte di una delle più estese e floride signorie feudali del Mezzogiorno, quella dei Milano-D'Aragona. Il secolo successivo fu caratterizzato da terremoti e carestie, tanto che anche l'economia locale subì una battuta d'arresto. Si ha una ripresa nei primi decenni del XVIII secolo, probabilmente anche a causa del trasferimento della capitale del feudo dei Milano, principi di Ardore, proprio a Polistena. Completamente rasa al suolo dal terremoto del 1783, la ricostruzione fu affidata all'architetto Schiantarelli che realizzò uno schema urbanistico della nuova città basata su cardi e decumani.
Siti di interesse:
- la Chiesa Matrice, intitolata a Santa Marina, patrona della città. Fu ricostruita dopo il terremoto del 1783 su di un terreno di proprietà dei domenicani su cui sorgeva un'antica chiesa dedicata a Santa Veneranda. La chiesa era originariamente a navata unica e le navate laterali furono aggiunte a partire dal 1852. L'interno, con decorazioni del XIX e del XX secolo, conserva l'altare in marmi policromi proveniente dalla chiesa originaria, sul quale troneggia la statua settecentesca di Santa Marina. E' possibile, inoltre, ammirare tele di Francesco Jerace, nativo di Polistena.
- la Chiesa della Trinità, affacciata sulla sottostante piana di Gioia Tauro, dalla caratteristica cupola maiolicata. Fu ricostruita in stile neoclassico alla fine del XVIII secolo, dopo il terremoto del 1783. L'interno è a navata unica e conserva pregevoli opere dal XVII al XIX secolo.
- la Chiesa del Rosario, costruita tra il 1852 ed il 1862 ad opera di Raffaele e Alfonso Rovere. L'interno è a tre navate e conserva un coro ligneo ottocentesco e sculture sette-ottocentesche.
- la Chiesa dell'Immacolata (XIX secolo), situata nella parte più antica dell'abitato. A navata unica con due cappelle laterali, conserva al suo interno un baroccheggiante altare maggiore in marmi policromi, realizzato nel '700.
- il palazzo e la cappella Milano-D'Aragona, costruiti dopo il 1783, ed ora intitolati ai Riario-Sforza.
- i portali decorati dei palazzi nobiliari del XVIII-XIX secolo (Rodinò, Sigullò, Avati, Cavatore, Jemma e Amendolea).

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