Seconda città della Basilicata, Matera, situata al confine con la Puglia, è prima di tutto la città dei Sassi, storico rione dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO sin dal 1993. Rappresentano un unicum tra gli esempi di città scavate nella pietra, dove gli insediamenti rupestri si sviluppano lungo le ripide pareti del canyon in cui scorre il torrente Gravina. Si presentano come una scultura gigantesca, un miracolo di urbanistica nel quale è possibile scorgere tanti elementi che si riferiscono alle varie vicende storiche succedutesi nel corso dei secoli: un groviglio di vicoli e viuzze, piazze, vicinati, grotte, chiese rupestri, cantine, abitazioni in parte scavate ed in parte costruite, il cui tetto a volte funge da sentiero o da pavimento per le altre abitazioni. Qui è possibile ripercorrere il cammino dell'umanità dal Paleolitico ai giorni nostri.
Abitata sin dai tempi più antichi, durante il periodo della Magna Grecia ebbe frequenti rapporti con le colonie meta pontine. Dopo la caduta dell'Impero Romano, l'area vide il susseguirsi di varie dominazioni: Longobardi, Saraceni, Bizantini, Normanni ed Aragonesi.
Nella Civita, cuore più antico della città dei Sassi, si erge la Cattedrale di Matera. Costruita nel 1270 in stile romanico pugliese presenta un impianto esterno a tre navate.
La statua della patrona della città di Matera, Maria Santissima della Bruna sovrasta la porta maggiore della facciata principale. Sulle pareti laterali sono raffigurate le statue dei santi Pietro e Paolo, di Sant'Eustachio e Santa Teopista, patrono anch'egli della città dei Sassi al quale è dedicata la chiesa sottostante le fondamenta del Duomo. In alto un meraviglioso rosone simboleggia la ruota della fortuna.
Menzioniamo, ancora, il Convento di Sant'Agostino, edificato nel 1594 sui resti di un'altra chiesa dedicata a Santa Maria delle Grazie, a sua volta derivata dall'ampliamento della chiesa rupestre di San Guglielmo; la Chiesa di San Giovanni Battista, edificata nel 1233, e la Chiesa di San Vincenzo di Martella.
Dall'VIII al XIII secolo d.C., centinaia di monaci confluirono nella zona creando chiese scavate nelle grotte, molte sotterranee e moltissime stupendamente affrescate e da tutti riconosciute come massime espressioni dell'arte rupestre. Di tutte le chiese rupestri quella di S. Maria della Valle, detta La Vaglia, è la più grande e ha una facciata esterna che risale al 1303, mentre l'interno è caratterizzato da numerosi affreschi del XIV secolo.
Di grande importanza anche la Cripta del Peccato Originale, posizionata lungo la Gravina di Picciano, a 14 km da Matera. Questo particolare luogo di culto risalente al IX secolo, rappresenta uno straordinario esempio dell'altissimo valore raggiunto dall'arte pittorica del periodo.
Le altre chiese, quelle meglio conservate, sono comprese all'interno dello stesso tessuto urbano dei Sassi. Tra queste il monastero di S. Lucia delle Malve, il Convicinio di S. Antonio, la chiesa di Santa Maria de Idris, la chiesa di San Giovanni in Monterrone, la chiesa di Santa Barbara, la chiesa della Madonna delle Virtù, la chiesa San Nicola dei Greci.
Interessante è anche il Castello di Tramontano, in stile aragonese, e rimasto incompiuto per l'uccisione del conte Giovanni Carlo Tramontano da parte della popolazione vessate dalle ingenti tasse, il seicentesco Palazzo Lanfranchi e la fontana ferdinandea, fatta costruire da Ferdinando II di Borbone nel 1832.