Il toponimo probabilmente deriva dal nome proprio di persona latino Iccius. E' un piccolo comune in provincia di Aosta, situato al confine con il Piemonte, a metà della Valle del Lys, a 953 metri di altitudine, e composto da un certo numero di frazioni. Il paese è attraversato dal torrente Lys, ed appartiene alla comunità Walser dell'alta Valle del Lys, popolazione di origine germanica giunta intorno all' XI secolo nell'alta Valle del Rodano e poi diffusa attraverso i passi del Monte Moro e del Teodulo nei pressi del Monte Rosa. In estate è possibile effettuare escursioni e passeggiate, mentre nella stagione invernale si può approfittare della vicinanza con Gressoney e con le piste del Monterosa Sky.
Non esistono reperti o documenti che attestino l'esistenza di Issime in epoca anteriore al XII secolo; il comune, infatti, è citato per la prima volta in un documento del 1184. Nel Medioevo fu feudo dei Vallaise che lo avevano ottenuto dall'Imperatore Federico II. In questo contesto avvenne l'insediamento dei Walser. Il comune di Issime ottenne dai Vallaise grandi privilegi: a partire dal XIII secolo divenne capoluogo del mandamento e sede del tribunale. Fino alla metà del Settecento il comune era diviso in tre zone, per via della disposizione geografica dell'abitato e per il numero elevato di abitanti, ognuna con un proprio sindaco: la Plaine, la Montagne e la Tiers Dessus.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale di San Giacomo è la ricostruzione di un precedente edificio, la cui presenza era documentata sin dal XIV secolo e di cui rimangono tracce nel muro laterale sinistro, in un arco ogivale che costituiva parte dell'antico campanile e nel fonte battesimale romanico. La facciata è abbellita dagli affreschi di Francesco Biondi da Ginevra con scene del Giudizio Universale datata 1700. Completano le decorazioni le cornici delle porte, in pietra lavorata a mano, e il portale centrale in legno intagliato risalente al XVII secolo. Delimitano il piazzale antistante la chiesa 15 nicchie raffiguranti i misteri del Rosario realizzate nel 1755 ed affrescate da Antonio Facio di Valprato. La chiesa presenta pianta rettangolare e tre navate suddivise da colonne in pietra scalpellata a mano, l'interno è abbellito da un cornicione del Seicento. L'altare maggiore, realizzato nel 1700 dai fratelli Giovanni e Giuseppe Gilardi di Compertogno, è uno dei più apprezzati monumenti barocchi della regione. In legno di abete e pino, è finemente intagliato ed arricchito da 182 statue, dello stesso periodo e della stessa fattura la trave dell'arco trionfale all'ingresso del coro. L'altare del Rosario ospita una statua del XV secolo, raffigurante la Madonna con Bambino, proveniente dalla chiesa precedente, l'altare della Santa Famiglia con elementi del XVII secolo ed una pala del XVI, l'altare dell'Addolorata del XIX secolo, l'altare di Sant'Antonio abate con una pregevole pala barocca del XVII secolo, gli altari del S.Cuore e di San Grato in stile neoclassico, infime l'altare della Madonna del Carmine n stile barocco del XVIII secolo, il pulpito risale al 1710. Il campanile a forma quadrangolare presenta una base risalente al XII-XIII secolo sopraelevata nella seconda metà del XVI secolo e successivamente nella seconda metà del XVIII.
Il Museo parrocchiale di arte sacra, allestito all'interno della chiesa, conserva due statue del XV secolo raffiguranti Santa Lucia e San Giacomo, un'opera dei primi anni del Cinquecento raffigurante Santa Barbara, un reliquiario del XVII secolo e poi croci astili, pianete ed un messale del 1490.
La cappella di Santa Margherita del 1635 al Buard.
La cappella di San Grato del 1601 all'Alpe Chroiz.
La cappella della Madonna delle Nevi del 1660 a più di 2000 metri di quota all'Alpe Muhnes.
La cappella della Madonna di Loreto del 1682 al Zenji.
La cappella della Presentazione della Vergine del 1653 al Tschentschiri.
La cappella di San Nicola del 1645 a Biolley.
La cappella di San Luigi del 1663 al Rickurt.
La cappella di San Giuseppe del 1656 a Preit.
La cappella di San Valentino ricostruita nel 1898 al Proasch.
La cappella della Visitazione del 1829 al Rickard.
La cappella-oratorio di Sant'Antonio da Padova del 1724 a Z'Bennetsch.