Il toponimo non riscuote, almeno per quanto concerne la prima parte, unanimi consensi: per alcuni Challand deriverebbe dal latino "kalanco" (canale per le valanghe), per altri dal vallese "tsalè" (pascolo intorno allo chalet), per altri ancora proviene da "kala" (luogo protetto), da "chafland" (terra delle pecore), dal latino "calere" (essere caldo), dal celtico "cal" (parete ripida) o, infine, da "chal" (albero cavo).
E' un comune della Val d'Ayas e della Valle di Challand, delimitato ad oriente dal Vallone di Dondeuil con i suoi boschi, dalla Punta Granlà, dal Monte dell'Aquila, dal Corno del Lago, dalla Becca Torchè, dalla Becca Mortens e dalla Becca Chalex; ad occidente dal Colle Darlaz, dal Mont de Saint Gilles, dal Mont Conge. In questo territorio scorre l'Evançon. I piccoli villaggi nascondono un patrimonio architettonico e storico di grande valore, offrono alla vista del visitatore scorci suggestivi. Il paese è stato sempre legato all'attività mineraria ed estrattiva .
La zona fu senza dubbio abitata sin dalle epoche più remote, come rivelano i reperti rinvenuti nella zona: braccialetti preromani a Tilly, molte monete romane a Corliod, tracce di attività minerarie risalenti all'Eneolitico nel vicino comune di Challand Saint Anselme, nonché l'insediamento risalente alla prima Età del Ferro nella frazione di Chatillonet. Nel 1206 Tommaso I, Conte di Savoia assegnò a Bosone II, Visconte di Aosta, il castello di Villa Challand che, nel 1263, fu ampliato da Ebalo Magno, fondatore, insieme con il fratello Aimone, della Cappellania di San Pietro. Documenti storici attestano che nel XII-XIII secolo alcune frazioni furono popolate da coloni Walser. Dopo la guerra per la successione tra Caterina di Challant e Pietro Sarriod, il paese ottenne da Giacomo di Challant delle franchigie. Nel 1928 il comune fu unito a quello di Challand Saint Anselme con il nome di Challant e poi separato nel 1946.
Da vedere:
La parrocchiale di San Vittore, consacrata nel 1521 ed ampliata nel XVII secolo, si presenta a pianta rettangolare; il portale d'ingresso in noce, incastonato in un'architrave in pietra, è preceduto da un porticato a due colonne; la facciata risale al 1670. Un portale laterale è del XVI secolo, i dipinti ottocenteschi sulle volte furono realizzati da Giovanni Stornone. Il primitivo campanile crollò nel 1755 e venne ricostruito nel 1762.
Il Museo parrocchiale.
La cappella di San Massimo, poco distante da Chataignère, fu affrescata da Giacomino di Ivrea.
La cappella della Madonna delle Nevi a Villa Challand risalente al 1663 fu ricostruita nel 1850, gli esterni furono affrescati nel 1872 dal pittore Sogno.
Il castello di Villa, di cui rimangono solo i ruderi ed il fossato ove un tempo si trovava il ponte levatoio, è situato ad 867 metri di quota e per la sua altitudine rappresenta un punto di vista privilegiato sulle vette intorno al Vallone di Dondeuil, sulla zona di Verrès e sulla zona della Riserva del Lago di Villa. Fu ceduto nel 1200 dal Conte Tommaso I di Savoia al Visconte aostano Bosone II, capostipite degli Challant. Il maniero passò poi a Goffredo I ed Aimone III, poi ad Ebalo Magno che lo restaurò ed ampliò facendone la sua residenza. Ipotecato, nel 1370 fu riscattato da Bonifacio e Giovanni di Challant. L'edificio, che originariamente era costituito da una torre quadrangolare, nel 1300 fu notevolmente ampliato, le mura perimetrali allungate, la corte ingrandita. La cinta muraria fu fortificata nel 1430 nel corso del contrasto tra Caterina di Challant e la sorella Margherita.
La torre di Bonod, anche detta Tour des Signaux, situata accanto al castello, fu punto di avvistamento e dogana commerciale.
Casa Masù.
Casa Denabian.
La Rèserve Naturelle Lac de Villa ,situata a poca distanza dall'abitato, è un sito di importanza comunitaria per la conservazione di flora e fauna selvatiche. Al centro della Riserva si trova un piccolo lago di origine glaciale.