Definita "città-giardino" per la bellezza dei suoi luoghi dal punto di vista naturalistico e storico-archeologico, Grottaferrata, in provincia di Roma, è una splendida località dei Castelli Romani, situata a breve distanza dalla capitale, sulle pendici dei Monti Albani. Il toponimo deriverebbe dalla circostanza che, quando nel 1004 San Nilo da Rossano e i suoi seguaci presero possesso delle terre donate loro da papa Gregorio I, vi trovarono i resti di un'antica villa romana, in cui era ancora ben conservato un locale con una finestra ferrata e che divenne il primo riparo ei monaci.
In epoca romana l'area fu meta scelta dai ricchi patrizi per edificare le loro ville, in cui rilassarsi e dedicarsi all'otium. Il borgo andò sviluppandosi attorno al Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata, seguendo le sue vicende.
Siti di interesse:
- i resti dell'antica città latina di Tusculum. In particolare una strada lastricata che lambisce importanti vestigia del passato (un foro un anfiteatro ed un teatro in discrete condizioni);
- le catacombe Ad Decimum, articolata in cinque gallerie decorate con pitture parietali del IV e del V secolo, e rimasta pressocchè intatta fino al suo casuale ritrovamento;
- l'Abbazia di San Nilo, fondata nel 1004 da un gruppo di monaci di rito bizantino-greco, giunti in zona al seguito di San Nilo e stabilitisi in un'area loro ceduta da papa Gregorio I. Sorge sui resti di un'antica villa romana, le cui tracce sono ancora visibili nel criptoportico. Nel corso dei secoli, vista la sua posizione strategica, l'abbazia fu occupata molte volte da truppe in marcia verso Roma. Per cercare di porre un freno a queste continue devastazioni, il Cardinale della Rovere, nel 1480, decise di fortificare il complesso architettonico: oggi, l'abbazia appare circondata da un alto muro di cinta, da quattro torri e da un fossato i cui autori furono probabilmente Antonio da Sangallo il Giovane e Baccio Pontelli. A fianco del monastero sorge la basilica di Santa Maria, consacrata nel 1024 da Giovanni XIX dei Conti di Tuscolo, il cui ingresso è costituito da un pronao a quattro colonne, un nartece e da un portale bizantino (XI-XII sec).
L'edificio si articola su tre navate, ed ospita preziosi mosaici duecenteschi, oltre all'icona della Madonna Theotokos. Nella cappella di S. Nilo si possono ammirare gli affreschi del Domenichino, tra i capolavori del Seicento italiano. Affianca la basilica un campanile romanico, riportato alle forme originarie con il restauro del 1930.
-le splendide ville, edificate tra il Rinascimento ed il Settecento, di proprietà di nobili e cardinali, alcune delle quali impreziosite da mirabili affreschi ((Villa Cavalletti, Villa Muti, Villa Grazioli, Villa di Campovecchio, Villa -Palazzo Passerini poi Santovetti).
- i resti del Castello dei Savelli, attualmente di proprietà privata, situato in località Borghetto, costituiva un importante avamposto a difesa dell'Abbazia;
- i resti del Castel de' Paolis, realizzato nell'XI secolo sui ruderi della villa romana degli Scriboni-Libones.