Chiamato Leprignano fino al 1933, Capena è un comune della provincia di Roma, situato tra la Via Flaminia e la Via Salaria, nei pressi della Via Tiberina, nella media Valle del Tevere. Arroccato su uno sperone tufaceo, era già menzionato da Cicerone nelle "Epistulae ad Familiares", che ne elogiava la fertilità dei terreni ("si vis pingues agros et vineas perge Capenam", ossia "se desideri campi fertili e vigneti, dirigiti verso Capena"), l'area fu abitata sin dal periodo pre-romano dai Capenati, fiorente popolazione italica, dotata di una propria cultura che, però, subiva spesso le influenze dei popoli confinanti, in special modo Etruschi e Sabini. Tra il VII ed il VI secolo a.C., Capena fu annessa alla confederazione dei popoli etruschi. Divenuto municipium romano, accrebbe e mantenne per lungo tempo la sua importanza strategica ed economica. Subì la furia delle invasioni barbariche, in seguito alla caduta dell'Impero Romano; i primi documenti che citano il nome di Capena risalgono all'854 e al 962.
Siti di interesse:
- i resti del santuario di Lucus Feroniae, dedicato al culto della dea italica Feronia, protettrice degli schiavi liberati e della fertilità, e famoso per la sua ricchezza, fu saccheggiato da Annibale nel 211 a.C.;
- le necropoli di San Martino, delle Saliere e di Monte Cornazzano;
- il Palazzo dei Monaci, il cui impianto originario risale al periodo Alto Medievale, fu risistemato nel corso del rinascimento, assumendo la sua struttura attuale e perdendo il suo impianto difensivo;
- la cinquecentesca Torre dell'Orologio, dalla facciata ricca di decorazioni;
- la Chiesa di San Leone, le cui prime notizie risalgono al XIII secolo, è attualmente inglobata nel cimitero realizzato nel 1880 attorno ad essa. Probabilmente sorta su un preesistente edificio romano, il riutilizzo di materiale proveniente da altri edifici di epoca romana, nonché le transenne traforate delle finestre prive di spazi per i vetri, ci induce a pensare che la costruzione risalga all'VIII-IX secolo. Divisa in due navate, presenta numerosi affreschi, i più antichi dei quali risalgono all'anno Mille.
- la Chiesa di Sant'Antonio, risalente al XVIII secolo e non più adibita al culto dagli anni Cinquanta del Novecento, è situata al centro del paese; è preceduta da una scalinata, ai cui piedi insiste una nicchia contente una testa di leone di epoca romana, poggiata su di una colonna.
- la Chiesa di San Michele Arcangelo, realizzata nei primi anni del Novecento, è la chiesa parrocchiale di Capena. A pianta basilicale, con tre navate, conserva il famoso trittico ligneo del Salvatore, attribuito ad Antonio da Viterbo, in puro stile gotico.
- la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, costruita nei primi anni del XVIII secolo, conserva all'interno due splendidi baldacchini liognei del Settecento, rivestiti d'oro;
- la piccola e suggestiva cappella di San Marco.