E' uno dei maggiori centri della Lomellina, situato a poca distanza dalla riva sinistra del torrente Terdoppio. Il toponimo deriverebbe dal celtico "kel-leski" (villaggio dell'incinerazione), ipotesi tra l'altro confermata dal rinvenimento di una vasta necropoli gallica.
Dopo la caduta dell'Impero Romano subì la dominazione longobarda, prima, e franca, poi. E' menzionato per la prima volta in un documento del 909: si tratta di un diploma con cui Berengario I donò ad Avegerto, arciprete di San Giovanni in Domnarum in Pavia, molti possedimenti di Garlasco. In un altro diploma del 988, l'imperatore Ottone II assegnò Garlasco e tutto il territorio circostante al monastero di San Salvatore di Pavia. Passò sotto il controllo di importanti famiglie pavesi, come i Beccaria ed i Langosco. Nel 1436 il borgo, in possesso dei Visconti, fu assegnato alla nobile famiglia dei Castiglioni che manterrà la reggenza fino al 1797.
Il Castello di Garlasco fu, in passato, uno dei più importanti della Lomellina; sorse nel Quattrocento sulle rovine di preesistenti fortilizi ed attualmente rimane solo il torrione a margine della piazza piccola.
La Chiesa Parrocchiale, dedicata alla Vergine Assunta ed a San Francesco, fu progettata dall'architetto Gerolamo Regina di Pavia e fu edificata a partire dal 1715 laddove sorgeva un tempo la più antica Chiesa di Santa Maria intra muros, di cui rimangono ancora alcuni affreschi quattrocenteschi.
Tra gli atri edifici religiosi menzioniamo la Chiesa di San Rocco (1570), la Chiesa della Santissima Trinità (1612), il Santuario della Madonna della Bozzola, meta di pellegrini da ogni dove.
Interessante, infine, è il Teatro Martinetti (1830).