Il toponimo deriva dal longobardo "fara" (fortezza), mentre la seconda parte si riferisce al fiume Isonzo che scorre nella zona. Comune in provincia di Gorizia, il centro è situato in una zona pianeggiante, inglobando però in minima parte anche il Collio. Ricca la lista dei prodotti della gastronomia tradizionale ed i vini rinomati.
Nell'area di Farra, nel II secolo a.C., i Romani colonizzatori crearono una postazione ed edificarono un ponte. Caduto l'Impero, fu lasciato spazio ad altri popoli conquistatori, tra cui i Longobardi. Nel periodo medievale fu un feudo che comprese nel suo territorio anche Gradisca. Tra il VII e l'VIII secolo iniziarono a stabilirvisi alcune popolazioni slave che, in questo modo, sostituirono gli abitanti della pianura isontina, scomparsi a seguito delle invasioni dei Barbari, delle guerre che si successero negli anni, e delle epidemie. La zona di Gorizia fu poi soggetta ai Franchi, ai quali seguirono gli imperatori germanici che, poco prima dell'anno Mille, la inglobarono nel Ducato di Baviera. In età napoleonica fu occupata dall'esercito francese. Fu annessa al Regno d'Italia con il resto della regione solo nel 1921.
Da vedere:
La chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, risalente al XVIII secolo, presenta una facciata delimitata da quattro semicolonne, sormontate da un timpano, è interrotta da due finestre rettangolari e da una finestra a mezza luna. Una nicchia con statua raffigurante l'Immacolata arricchisce il portale. Il campanile, situato in posizione retrostante, ha base quadrata, la cella campanaria, in cui si aprono bifore, è sovrastata da un tamburo e da una cuspide.
La chiesa di Nostra Signora del Sacro Cuore a Mainizza è preceduta da un piccolo porticato, sorretto da due colonne, e sormontata da una bifora campanaria.
La piccola chiesa a Borgo con finestra a mezzaluna sulla facciata e tetto spiovente, sulla cui sommità è situata una piccola cella campanaria.
La chiesa di Villanova, distrutta durante la guerra, fu ricostruita nel 1926. E'un grazioso edificio in pietra preceduto da un pronao con archi sostenuti da quattro colonne.
Palazzo Calice risalente alla prima metà del Settecento.
Il Museo della civiltà contadina.
Il Museo dell'automobile e della tecnica.
L'osservatorio astronomico.