Immerso nella natura incontaminata del Parco Nazionale delle Foreste Casentine, Chiusi della Verna è un comune della provincia di Arezzo, situato lungo una delle più importanti vie di comunicazione del passato, la Via Major, che collegava Arezzo con la Romagna. L'area fu abitata sin dall'epoca etrusco-romana, come testimoniano i numerosi ed interessanti reperti portati alla luce. Con buona probabilità il toponimo deriva dal latino "clau-clusu", ad indicare la chiusura della valle rispetto agli altri centri.
In epoca medievale, fu meta di pellegrini, soprattutto di origine germanica, che, nel tragitto verso Roma, decidevano di seguire un tragitto alternativo alla Via Romea. Con un diploma del 967 dell'imperatore Ottone I, il feudo di Chiusi viene ceduto a Goffredo di Ildebrando Catani. Nel 1213 il conte Orlando Catani donò a San Francesco d'Assisi il monte della Verna e fu proprio qui che il "Santo poverello" ricevette le sacre stimmate. Dopo il dominio dei signori feudali aretini e lunghe battaglie, nel 1384 Chiusi della Verna entrò definitivamente sotto la giurisdizione della Repubblica Fiorentina, divenendo capoluogo nel 1404.
Tra i vari podestà che si sono susseguiti, spicca il nome di Ludovico Buonarroti Simoni, padre del famoso Michelangelo, nato proprio qui.
Siti di interesse:
- i ruderi del cassero, o rocca del conte Orlando, di cui si ha notizia sin dal X secolo;
- la Chiesa di San Michele Arcangelo, edificata sulla nuda roccia nel 1338 per volontà della contessa Giovanna, moglie del conte Angelo Tarlato Tarlati. Profondamente modificata nel corso dei secoli successivi, mantiene, comunque, il suo impianto semplice.
- la Pieve di santa Maria Assunta, dove, secondo la tradizione (riportata anche da una targa), fu battezzato Michelangelo Buonarroti;
- il Santuario de la Verna, dove San Francesco ricevette le stimmate, composto da vari edifici: l'Oratorio di Santa Maria degli Angeli (edificato da San Francesco ed impreziosito da terrecotte policrome di Andrea Della Robbia), la Basilica di Santa Maria Assunta (costruita tra 1348 e il 1509, anch'essa arricchita da terrecotte del Della Robbia nonché un monumentale organo cinquecentesco), la trecentesca Cappella della Maddalena (in cui è conservata la pietra su cui sedette Gesù quando apparve a San Francesco), il corridoio delle stimmate, il Precipizio (dove il diavolo tentò San Francesco), le grotte con le celle dei primi frati ed il lettino in ferro del Santo d'Assisi, il Sasso Spicco (profonda fenditura nella roccia).
- la Chiesa di San Martino, in stile romanico rurale, con una tavola quattrocentesca di Neri di Bicci;
- la Chiesa di Sant'Agata alla Rocca;
- la Chiesa di Santa Maria;
- la Podesteria;
- le fontane pubblicitarie.