Veniamo da un luogo benedetto dal cielo e dall'affezione, talvolta dalla frenesia nel ricavarne sostentamento , dove un argine di pietre a secco si erge a difendere la vita di un solo albero.
Veniamo da un luogo che ha avuto e che ha ancora bisogno di tenerezza dove un solo filare di vigna è il pentagramma di uno spartito del canto di millenni , il canto di uomini e donne che un tempo chiamavamo tristi.
Quegli uomini e quelle donne provano a camminare su questa terra leggeri, evitando di scalfire il destino , come il vento l'accarezzano con un canto di ringraziamento.
Questi uomini e queste donne ora dirigono la voce verso una passione diversa un nuovo modo di essere cilentani e ridono perché ridere è una preghiera alla vita.
La nostra è una storia in divenire.
Un legame leggero tra passato e presente.
Una storia che nasce da sogni.
Una storia che è unione di affetti,amicizie e condivisioni,comprensioni e incomprensioni...
Un eco di lingue e di culture giunge in questo angolo di terra perché spinto dal bisogno o solo dalla curiosità.
Uniti sul limpido tappeto della cadenza cilentana accenti d'arabo, di polacco talvolta di scozzese, australiano, argentino, si mescolano in un unico coro che poi si libera in armonia.
Quello che produciamo è il nostro frutto , lo generiamo nella celebrazione della terra, la nostra, con i suoi ritmi, i suoi tempi e con le sue stagioni...