Alla metà dell'ottocento in una piccola isola del sud Italia, Pantelleria, Andrea I Pandolfo, bisnonno dell'attuale proprietario Gabriele, iniziò a piantare viti e produrre vini a base di uve Zibibbo.
Nel 1880, Andrea I, vendette i piccoli vigneti dell'isola ed acquist? 60 ettari di terra vergine a nord della Tunisia e precisamente a Khanguet Gare, nel Capo Bon.
Vennero piantate le prime viti, raccolte le prime uve ed, ai primi del '900, Andrea I, affiancato dal figlio Giovanni nella propria cantina di famiglia iniziò a produrre vini di qualità tanto che dal porto di Tunisi partivano navi cariche del suo vino per servire i migliori mercati di Francia.
Nel 1938 Andrea II, figlio di Giovanni, appena sedicenne prese le redini dell'azienda e continuò, con coraggio e fatica, a far crescere la fama e la qualità dei vini. Ma una terribile malattia, la fillossera, arrivò in Tunisia distruggendo tutti i vigneti dell'azienda. Le secche viti vennero tagliate, bruciate ed il carbone ricavato fu venduto ai mercati generali di Tunisi.
Furono anni durissimi. Dalla Francia arrivarono le prime barbatelle innestate resistenti alla malattia ed i terreni rossi e desolati iniziarono a ricolorarsi di verdi foglie di vite e generosi grappoli d'uva.
Il 12 maggio 1964, l'allora presidente della Tunisia, Harbib Bourghiba, con un provvedimento entrato nella storia espropri? tutti i beni e le proprietà degli stranieri in terra Tunisina. Da un giorno all'altro tutto il lavoro e i sacrifici di una vita furono cancellati e la famiglia Pandolfo dovette lasciare il paese e dividersi fra Francia e Italia. Andrea II, allora 42 enne, con la moglie Elena ed i figli decisero di venire in Italia ed acquistare un piccolo podere, il 1720 di via Renibbio vicino a Terracina, per ricominciare a lavorare quell'odiata amata terra e raccogliere, con la vendemmia 1968, le prime uve da vinificare.
I primi clienti, le prime bottiglie con le etichette scritte a mano, le prime botti di castagno e la cantina iniziò ad inserirsi tra le prime realtà vitivinicole pontine. Nel 1976 venne a mancare Andrea II Pandolfo ed i giovani figli, affiancati dalla madre Elena, decisero di continuare quel sogno iniziato 150 anni fa da Andrea I in un piccolo vigneto di Pantelleria.
Nacque così l'azienda "Sant'Andrea" che ha nel nome il ricordo del suo fondatore. Attualmente l'azienda è gestita da Gabriele Pandolfo con la moglie Enza, il figlio Andrea III e la cognata Ornella; tutti aiutati dalla vigile e costante presenza della mamma Elena.
Potremmo dire che l'azienda ha due anime, la prima vocata alla sperimentazione ed all'innovazione, la seconda legata alle tradizioni e alla riscoperta del passato. Ed è con questo preciso spirito che nascono le nostre vigne. La prima, collocata nelle vicinanze dell'azienda, ha sempre rappresentato una sfida verso un territorio privo di tradizione vitivinicola, come quello dell'agro pontino, ma eccezionale a livello microclimatico per sperimentare e provare.
La seconda, immersa nelle avare colline che circondano la cittadina di Terracina, vuole riscoprire i vecchi vini che già gli antichi romani conoscevano ed apprezzavano.
E' così che vitigni internazionali come il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Petit Verdot, il Syrah, lo Chardonnay si sono affiancati ai tipici Trebbiano, Malvasia, Sangiovese, Cesanese, Montepulciano, Moscato di Terracina per creare vini dalle caratteristiche uniche.
Negli ultimi anni tutta la cantina è stata interamente rinnovata ed adeguata alle più moderne tecnologie per l'ottenimento di vini di qualità.
Presse soffici per avere mosti dolci e pregiati, piccoli serbatoi in acciaio termocontrollati per esaltare e preservare al meglio le caratteristiche aromatiche dei vini, piccole autoclavi per la produzione di spumanti speciali e particolari, vinificatori dell'ultima generazione per estrarre dalle uve rosse colori intensi e tannini nobili, barrique di rovere per conferire ai vini profumi e caratteristiche uniche, una moderna linea di imbottigliamento infine per imprigionare tutto questo in una preziosa bottiglia.
Ma tutti gli sforzi fatti nella cantina nascono con il preciso compito di affiancare al meglio quello che la natura ci dà in vigna.