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Stalettì

Descrizione

Comune della provincia di Catanzaro, affacciato sul golfo di Squillace, per la sua posizione dominante sul promontorio denominato "Coscia di Stalettì" gode di un panorama eccezionale sulla costa. Dai dati in possesso degli storici non è possibile azzardare l'ipotesi della presenza di un insediamento greco o romano sul Mons Moscius (l'antico nome del promontorio oggi noto come Coscia di Stalettì). Ciò che è certo è che nelle epoche più antiche il territorio rientrava sotto il controllo della vicina città di Skylletion/Scolacium. Nei pressi del torrente Vulcano, in località Chillino, sono state rinvenute le tracce di un antico santuario delle acque, databile tra il V secolo a.C. e il periodo romano. Al III secolo a.C., invece, risalgono le mura difensive portate alla luce durante gli scavi del "castrum" bizantino di Santa Maria del Mare. Inoltre gli storici sono concordi nel ritenere che nei pressi della scogliera sorgesse un tempo una villa imperiale appartenente agli Aurelii, possedimento familiare del celebre Cassiodoro.
Il toponimo compare per la prima volta in un documento medievale del 1202 e sembra derivi dal greco "stalacté" (grotta con stillicidio).
Siti di interesse:
- l'area archeologica di Santa Maria del Mare, che rappresenta la città altomedievale di Scolacium. La città bizantina occupava l'estremità orientale del promontorio di Stalettì, dominando per intero il golfo di Squillace da Capo Rizzuto a Punta Stilo. Il sito fu già fortificato in epoca greca (VI-IV a.C.), con un potente muro di sbarramento (spessore 3 metri) che proteggeva a nord il lato più debole dello sperone roccioso, dotato di una torre quadrata. Dell'epoca greca restano inoltre un buon quantitativo di ceramica campana ritrovata all'interno della fortificazione. Il sito venne abbandonato dopo la conquista romana del Bruttium.
- i resti di un Vivarium (vasca per l'allevamento dei pesci) nei pressi della villa degli Aurelii, reso famoso per la presenza, successivamente, di un "monasterium" di Cassiodoro.
- i resti della Chiesa di Santa Maria de Vetere Squillacio, sul colle di Santa Maria;
- i ruderi della Chiesa Madre che, per lungo tempo, fu il punto di riferimento della vita religiosa di Stalettì. Risalente al XVI secolo, fu gravemente danneggiata in seguito ai terremoti del 1783 e del 1832.
- le torri di avvistamento costiere (Torre Regia, Torre di Stalettì, Torre Elena e Torre del Palombaro);
- la chiesetta di san martino, situata su una scogliera ai piedi del promontorio, che ad un lato dell'abside ingloba la c.d. Tomba di Cassiodoro.

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