Sul toponimo non c'è concordia: per alcuni è di origini romane e deriverebbe dal nome proprio di persona "Rubius", per altri, invece, dal latino "ruber" (rosso, per via della particolare colorazione del terreno della zona, ricco di ferro) mentre per altri ancora dal nome di una divinità celtica, "Arubianus".
Comune montano in provincia di Torino, situato sulla sinistra della Dora Riparia, in una vallata circondata totalmente dai monti, il territorio comunale, attraversato dal torrente Messa e dai suoi tanti affluenti, è compreso tra i 520 ed i 2230 metri circa ed è suddiviso in un centinaio di borgate ed immerso in una ricca varietà di alberi e prati. Particolarmente belle le ville otto-novecentesche. Il clima particolarmente favorevole, la possibilità di effettuare escursioni lungo il fitto reticolato di sentieri e le bellezze naturali fanno di Rubiana una meta turistica ideale.
L'abitato ha origini antichissime: già in poca preromana nella zona furono presenti i Liguri ed i Celti. Stazione di transito in epoca romana, fu citata per la prima volta in un documento ufficiale dell'XI secolo che attestava la cessione del territorio da parte del Marchese Manfredi di Torino all'Abbazia di San Giusto. Dal XV secolo al XVIII dipese dai monaci di Susa; poi appartenne al Conte Chiavarrina. Nel corso dei secoli XVI e XVII si registra una intensa attività estrattiva del ferro e fino all'Ottocento la produzione di carbone di legna.
Da vedere:
La parrocchiale di San Giuseppe a Favella, la cui edificazione è terminata nel 1890, è stata consacrata nel 1929. Presenta un altare ed un ambone costruiti con tronchi di ulivo ed un originale tabernacolo in pietra.
La parrocchiale di San Grato e Maria Maddalena a Mompellato risale ai primi dell'Ottocento e presenta caratteri neoclassici. È stata restaurata nel XIX secolo.
La parrocchiale di Sant'Egidio Abate, di antiche origini, ma ricostruita nel 1600, presenta affreschi di Luciano Bartoli ed una sala in cui sono esposti oggetti sacri.
Il santuario della Madonna della Bassa, risalente ai primi del 1700, presenta una facciata di grande sobrietà ed equilibrio caratterizzata dalla presenza di un porticato.
Il monumento del Colle di Lys costituito da una torre.