Comune in provincia di Belluno, ai piedi del Monte Dolada, Pieve d'Alpago è situato ai confini con il Friuli Venezia Giulia. Dalla posizione privilegiata che occupa si gode di un ottimo panorama sul Lago di Santa Croce e sulla foresta del Cansiglio. È un apprezzato luogo di villeggiatura estiva apprezzato soprattutto per la possibilità di effettuare escursioni e passeggiate a contatto con una natura incontaminata.
La zona fu abitata sin dalla Preistoria, come testimonia la necropoli risalente all'Età del Ferro rinvenuta nel territorio del comune. Una seconda necropoli è stata portata alla luce di recente e contiene reperti databili tra il I ed il IV secolo d.C., testimoniando un tenore di vita elevato. L'Alpago fu abitato da popolazioni paleovenete, dagli Illiri, dai Celti. Non è noto l'anno preciso di fondazione dell'abitato; si sa, tuttavia, che esso fu a lungo legato al capoluogo e ne condivise le vicende storiche a partire dal Medioevo. Nel XIV secolo l'area fu affidata ai Bongajo e, nella seconda metà del Seicento, Pieve d'Alpago era composto da ben diciannove villaggi.
Da vedere:
La parrocchiale di Santa Maria del Rosario, di antica costruzione, forse risale a prima dell'anno Mille, fu sottoposta nel corso dei secoli a diverse ristrutturazioni. Si presenta nelle forme che le sono state conferite nel corso dell'ultimo restauro curato dall'architetto Segusini ed avvenuto nel XIX secolo. Conserva al suo interno una pregevole tela del Diziani in cui è ritratta la Vergine con il Bambino tra santi.
La chiesa di San Floriano a Plois al cui interno è conservata un'opera del Brustolon.
La chiesa di Santa Chiara in Val di Torch.
La chiesa di Sant'Antonio Abate a Garna.
La chiesa di Santa Giustina a Quers.
La chiesa di San Martino a Tignès.
La chiesa di San Rocco a Curago.
La chiesa di San Nicolò a Garna.
La chiesa di San Rocco a Villa.
Villa Falìn risalente al XVII-XVIII secolo.
Le necropoli.