Il toponimo deriva dal latino "ripa" (pendio). Comune in provincia di Belluno, situato nelle Dolomiti bellunesi, sulla sinistra del torrente Cordevole, il principale affluente del Piave, il territorio di Rivamonte Agordino è composto da numerose frazioni, la maggior parte delle quali si trova in posizione sopraelevata rispetto al corso d'acqua, su un altopiano. L'area è particolarmente ricca dal punto di vista naturalistico: sono diverse le specie di alberi e fiori che nascono spontaneamente e numerosi i percorsi praticabili a diretto contatto con le montagne. Rivamonte è una località montana a forte vocazione turistica durante tutto il corso dell'anno.
Il primo abitato caratterizzato da stabilità si sviluppò intorno al XII secolo; risulta che l'annessione al territorio della Repubblica di Venezia creò le condizioni ideali per garantire al centro un periodo di grande tranquillità e sviluppo, sia dal punto di vista urbanistico che demografico. L'economia cittadina è stata a lungo legata all'attività estrattiva nelle miniere di Valle Imperina e alla impagliatura delle sedie.
Da vedere:
La chiesa di San Floriano fu realizzata su progetto dell'architetto Segusini nella seconda metà del XIX secolo sul Sasso di San Martino, luogo in cui un tempo si trovava il castello. L'edificio si trova a metà strada tra Rivamonte ed il vicino comune di Pieve di Agordo. Più volte rimaneggiato, originariamente aveva un aspetto essenziale e semplice, oggi presenta una pianta a croce greca grazie all'aggiunta di due cappelle laterali. Conserva un pregevole dipinto realizzato dal Beltrame, una statua lignea raffigurante Sant'Antonio, opera del Besarel, ed un organo con quasi 1100 canne.
Le miniere di Valle Imperina oggetto di ristrutturazione promossa dalla Comunità Europea al fine di realizzare un museo ed un centro culturale.
Il sentiero dei Carbonai.
Il Parco fluviale dell'Ardo.
Il Parco Nazionale delle Dolomiti bellunesi.
L'oasi naturalistica del Lago di Santacroce.
Il Museo dei seggiolai.