Il toponimo, ad opinione di alcuni studiosi, deriverebbe dalle modalità di formazione del centro che sarebbe nato da un patto tra più paesi preesistenti; per altri, invece, sarebbe legato alla particolare posizione e significherebbe altipiano. Comune in provincia di Sassari, situato a ridosso del Monte Lerno, il territorio di Pattada comprende anche il Lago Lerno e luoghi incontaminati, nei quali rari esemplari di fauna trovano il loro habitat naturale. Nel vicino bosco è possibile passeggiare a piedi o a cavallo. La zona è particolarmente ricca di testimonianze storiche ed archeologiche. È noto per la produzione artigianale di coltelli. Notevole è la produzione gastronomica, tra cui ottimi formaggi, miele e dolci tipici.
Il territorio di Pattada fu abitato sin dalla preistoria, come attestano le tombe rinvenute e le testimonianze risalenti all'età nuragica. A Pattada giunsero anche i Romani, della loro permanenza resta traccia nei circa tre chilometri di strada da loro edificata, ancora visibile ed in ottimo stato di conservazione, nei pressi del paese. Il primitivo nucleo urbano fu creato dalla fusione di più borghi per assicurare agli abitanti maggiore protezione dagli attacchi nemici. Durante il Medioevo fece parte della curatorìa di Lerron e poi del Giudicato di Arborea. Con l'invasione da parte degli Aragonesi divenne parte della signoria di Oliva fino alla prima metà del XIX secolo.
Da vedere:
La chiesa di Santa Sabina, costruita nel Cinquecento in stile gotico e più volte restaurata, presenta un massiccio portale di bronzo con scene del Vangelo di particolare pregio ed un altare in legno risalente al XVI secolo.
La chiesa di San Giacomo Apostolo possiede una facciata estremamente semplice con tetto a capanna. È affiancata da un campanile a base quadrata sormontato da una cuspide e delimitato da cornici.
La chiesa dell'ospizio di San Francesco.
La chiesa della Madonna del Carmelo.
La chiesa della Madonna del Rosario.
La chiesa di San Michele Arcangelo.
La chiesa del Santo Spirito.
La chiesa di San Giovanni.
La chiesa di San Gavino.
La chiesa di San Nicola.
La strada romana che collegava le attuali Oschiri e Benetutti.
Il centro storico dai vicoli pittoreschi.
Le tombe preistoriche.
I nuraghi.