Comune della Valtellina, in provincia di Sondrio, Grosio fu sede di insediamenti umani sin dalla preistoria, come dimostrano le incisioni rupestri (2200-1000 a.C.) sulla "Rupe Magna", il maggior monumento archeologico valtellinese. Fu feudo dei Venosta a partire dal 1355 ed ebbe intensi traffici con Venezia attraverso il passo di Mortirolo a partire dal Seicento.
Riposanti paesaggi, numerose vestigia artistiche da ammirare, fanno di Grosio una località turistica di grande importanza.
Da vedere:
- i resti del Castello di San Faustino, all'interno del Parco delle incisioni rupestri, realizzato a partire dall'anno Mille e di proprietà del vescovo di Como, prima, e dei Venosta, poi;
- il Castello Nuovo, sempre all'interno del Parco delle incisioni rupestri, realizzato dai Visconti nel XIV secolo;
- Villa Visconti-Venosta, oggi Museo Civico, bell'esempio di dimora estiva nobiliare;
- la parrocchiale di San Giuseppe (XVII secolo);
- la Chiesa di San Giorgio (XII-XV secolo);
- la casa natale di Cipriano Valorosa, pittore grosino definito il "Raffaello della Valtellina".