Il nome dell'azienda trae origine dall'omonima località sita nelle campagne della frazione San Michele, tra Pratola Serra e Montefalcione, dove è ancora possibile ammirare, in prossimità di uno dei nostri vigneti, un maestoso monumento megalitico costituito da tre pietre alte circa cinque metri e larghe due, infisse nel terreno una accanto all'altra secondo una disposizione denominata dagli archeologi "menhir alignment". Colpita dal fascino del luogo, la scrittrice lucana Maria Padula, nota anche per la sua pregevole produzione pittorica, vi ambientò un breve e suggestivo racconto in cui narrava di come Silpa, pastore irpino, liberasse gli abitanti della zona dalla sanguinaria ferocia di Cronopa, l'Orco.
La nostra famiglia vanta antichissime tradizioni nel campo della viticoltura, e dal 1993 valorizza i suoi prodotti trasformandoli direttamente nella nuova cantina realizzata presso il centro aziendale, dove il ricorso alle più avanzate tecniche di vinificazione permette di conferire uno speciale risalto ai profumi e agli aromi degli impareggiabili vini d'Irpinia.
Estesi su una superficie complessiva di circa 30 ettari, i nostri vigneti si trovano tutti in zone collinari ed altamente vocate, ad altitudine compresa fra i 350 e i 500 metri s.l.m., nei comuni di Pratola Serra, Montefalcione, Lapio, Prata P.U., Santa Paolina e Tufo, con una densità tra i 2500 e i 3500 ceppi ad ettaro. L'allevamento è a spalliera, il sistema di potatura quello classico del Guyot. La difesa delle colture si basa esclusivamente sulla lotta integrata, con riduzione al minimo di concimi e di prodotti antiparassitari ed esclusione assoluta di sostanze di sintesi. La produzione massima consentita è di 100 q/ha, quella effettiva non supera i 60-70 q/ha.
Per la passione e le cure che dedichiamo ai nostri vigneti, e la rigorosa selezione delle uve, tutte vinificate in purezza e con metodi tradizionali, possiamo orgogliosamente affermare che la qualità dei nostri vini, prima ancora che in cantina, viene realizzata in campagna.
La vendemmia, che di norma ha inizio nella prima decade di ottobre, viene eseguita a mano, in cassette di plastica, secondo il metodo tradizionale. Le uve vengono subito trasportate nella cantina aziendale e immediatamente vinificate sotto la direzione dell'enologo Massimiliano Musto.I vini bianchi subiscono un processo di criomacerazione che consente l'estrazione al massimo dei profumi. Dopo una chiarificazione statica a freddo, si passa all'inoculo dei lieviti e ad un processo di fermentazione alcolica di circa tre settimane, a temperatura controllata di 15-18 °C. Il vino viene lasciato riposare per una trentina di giorni, al termine dei quali viene travasato e fatto affinare con bâtonnages settimanali per circa tre mesi, per poi essere filtrato e lasciato di nuovo a riposo sino all'imbottigliamento, che ha luogo di norma nel mese di marzo. La commercializzazione ha inizio dopo un periodo di affinamento in bottiglia di almeno due mesi.I vini rossi vengono vinificati secondo il metodo tradizionale.
Dopo la diraspa-pigiatura si procede alla pressatura e all'inoculo dei lieviti, ed ha inizio, coadiuvata da un procedimento di macrossigenazione, la macerazione a temperatura controllata di 25-30 °C per 15-20 giorni. In seguito alla svinatura e alla pressatura morbida delle vinacce, il vino viene messo a riposare per circa due mesi e quindi sottoposto al primo travaso. Collocato in serbatoi d'acciaio, subisce un processo di microssigenazione che ne migliora ed esalta notevolmente le qualità. Dopo la fermentazione malolattica, che si svolge non appena terminata la fermentazione alcolica, viene trasferito in botti di rovere per l'invecchiamento. Tale processo ha una durata di 6-9 mesi per i vini DOC e di 12-18 mesi per il Taurasi. Al termine dell'invecchiamento i vini vengono filtrati, imbottigliati e lasciati ad affinarsi sino alla commercializzazione, che per il Taurasi potrà avere inizio dal 1° dicembre del quarto anno successivo alla vendemmia.Attualmente l'azienda produce circa 200.000 bottiglie all'anno.