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San Pietro Infine

Descrizione

Piccolo comune della provincia di Caserta, al confine con Lazio e Molise, San Pietro Infine è arroccato su uno sperone di roccia, circondato da una verdeggiante natura. Il ritrovamento di conchiglie fossili induce a ritenere che anticamente i monti calcarei fossero sommersi dalle acque di un lago preistorico. Il toponimo rivela, senza ombra di dubbio, la devozione della popolazione verso San Pietro, mentre la parola "Infine" deriverebbe dalla sua posizione di confine quando faceva parte delle Terre di San Benedetto.
Conteso tra Osci e Sanniti, durante la terza guerra sannitica, il territorio fu occupato dai Romani. Colpito gravemente dalle invasioni barbariche, in seguito alla caduta dell'Impero Romano, subì l'influenza dei Monasteri di Montecassino e San Vincenzo al Volturno. Dell'antico centro storico medievale, purtroppo, rimangono solo poche macerie, essendo stato duramente colpito e bombardato per 15 giorni consecutivi, durante il Secondo Conflitto Mondiale.
Siti di interesse:
- i resti delle antiche mura di cinta medievali, intervallate da torri;
- i resti di mura osco-sannite in località sant'Eustachio;
- una parte del tracciato dell'antica Via Latina, che collegava il Sannio con Roma;
- i resti dell'abside della Chiesa di Santa Maria del Piano;
- la Taverna di San Cataldo, oggi in stato di abbandono, in cui soggiornarono Francesco I, re delle due Sicile, nel 1824, e da Carlo III.
- la Chiesa di Maria Santissima dell'Acqua, con un bell'affresco quattrocentesco;
- i resti della Chiesa di San Sebastiano, resa celebre dalla pellicola di Mario Monicelli "La Grande Guerra" con Vittorio Gassman e Alberto Sordi;
- i resti dell'antica Chiesa di San Michele Arcangelo, già ricordata nel XII secolo, e, per molto tempo, l'edificio religioso più importante del vecchio centro;
- la Chiesa di San Nicola, consacrata nel 1954, al cui interno è conservato il crocifisso ligneo miracoloso prelevato dalla Chiesa di San Michele Arcangelo;
- l'Arco dei Baroni, in stile gotico;
- il Vecchio Centro, alle pendici sud del Monte Sambucaro, è stato designato dal comune "Monumento Mondiale per la Pace", a testimonianza degli eventi luttuosi e distruttivi che lo colpirono durante la Seconda Guerra Mondiale.

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