Pittoresco comune della provincia di Roma, situato quasi al centro dei Colli Albani, nell'area dei Castelli Romani, Nemi è situato in posizione panoramica sull'monimo lago di origine vulcanica. Il toponimo ha chiare origini latine e deriverebbe da "nemus" (bosco), spesso accompagnato in passato da alcune specificazioni, in particolare "nemus Dianae", ad indicare che la zona fosse sacra alla dea Diana. Legato in età antica alla vicina città di Aricia, sul suo territorio era situato il tempio della dea Diana, che divenne il centro religioso della Lega Latina, dopo la distruzione di Alba Longa. Dopo il declino dell'Impero Romano, Nemi fu quasi del tutto abbandonato, fino al IX secolo, quando, con l'edificazione del castello, cominciarono a ricrearsi le condizioni per la realizzazione di una struttura urbana. Ai Conti di Tuscolo seguirono i Frangipane, sebbene la gestione del castello fosse stata affidata ai monaci cistercensi. Nella prima metà del XV secolo fu acquistato dai Colonna; passò, poi, al cardinale Guillaume d'Estouteville, ai Borgia e, con alterne vicende, a vari rami della famiglia Frangipane, dei Colonna, dei Barberini e Braschi Onesti. Nemi è stata visitata, apprezzata e descritta da molti artisti. Basti citare fra gli scrittori soltanto Hans Christian Andersen, Goethe, Stendhal, d'Annunzio e Lord Byron, che immortalò il paese nel suo "Child Harold's Pilgrimage".
Siti di interesse:
- i resti del tempio di Diana Aricina;
- l'emissario del lago di Nemi, costruito nel V secolo a.C. per regolare il livello delle acque del lago;
- il Museo delle Navi Romane, in cui erano conservati i resti di due sontuose navi romane risalenti all'impero di Caligola e ritrovate sul fondo del lago di Nemi. Andarono distrutte nel 1944 in seguito ad un rovinoso incendio. Sono, tuttavia, ammirabili i resti delle decorazioni in bronzo ed alcune stampe e riproduzioni delle navi, oltre ad altri reperti archeologici di epoca romana.
- i ruderi della Chiesa di San Nicola, situati sulla sponda orientale del lago, e risalenti al periodo successivo l'editto di Milano del 313 con cui venne liberalizzato il culto cristiano;
- la Chiesa di Santa Maria del Pozzo, ad una sola navata con cappelle laterali e transetto, fu realizzata dai cistercensi in sostituzione della cappella di palazzo che sorgeva nell'area oggi occupata dal Castello Ruspoli;
- il seicentesco Santuario del Santissimo Crocifisso;
- il turrito Palazzo Ruspoli, edificato in epoca medievale dai conti di Tuscolo e ristrutturato nel Rinascimento.