In provincia di Bolzano, Martello è situato nell'omonima vallata laterale della Val Venosta, interamente compresa nel Parco nazionale dello Stelvio.
Questo territorio, già frequentato in epoca pre-romana per la sua idoneità al pascolo del bestiame, fu abitato in maniera stabile solo dopo la bonifica dei terreni, operata da coloni tedeschi negli anni successivi al Mille. Al 1280 risale la prima citazione documentata di Martello, mentre il suo toponimo è di origine incerta: potrebbe, infatti, derivare o dal latino "murtella" (mirtillo), o dall'antroponimo Martel, oppure dal termine preromano "marra" (mucchio di pietre).
Il territorio della Val Martello è un luogo capace di riservare sorprese ed emozioni anche al viaggiatore più esperto. Le poche decine di chilometri della sua estensione si caratterizzano per un significativo dislivello altimetrico, cui corrisponde una grande varietà di paesaggio, flora e fauna: fino a quota 1800 metri si susseguono i campi coltivati (si tratta di un'agricoltura di qualità, con eccellenze produttive come verdure e fragole) e le distese, in cui spiccano variopinti rododendri, adibiti al pascolo degli animali da allevamento. Poi, più in su, cominciano i suggestivi scenari di alta montagna: i boschi rigogliosi, le ripide pareti rocciose percorse da stambecchi e caprioli, laghi e laghetti, confortevoli rifugi, fino agli imponenti ghiacciai.
La natura incontaminata della Val Martello è, dunque, la cornice ideale per ogni tipo di vacanza: chi va in cerca di rigeneranti momenti di tranquillità vi troverà panorami bellissimi e relax; gli amanti della vacanza più dinamica, invece, avranno a disposizione il meglio delle infrastrutture e delle attrezzature sportive, dai sentieri e dai percorsi per le escursioni, alle piste e ai circuiti per praticare sci, sci di fondo, slittino, ma anche pattinaggio e biathlon.
Chi visita il paese di Martello potrà anche apprezzarne il patrimonio storico- artistico, che è piccolo ma ricco di significato.
Siti d'interesse:
- la Chiesa parrocchiale di Santa Valburga, aperta al pubblico. Eretta nei primi anni del XIII secolo, conserva oggi poco del suo originale impianto romanico a seguito delle restauri ed ampliamenti succedutisi nel tempo. Da vedere sono gli affreschi in stile barocco della navata centrale e il nuovo altare costruito nel 1887;
- la Cappella di Santa Maria alla Fonderia, anch'essa aperta ai visitatori, costruita nel 1711 dai Conti Hendl per quanti lavoravano nella loro miniera. Fino alla Seconda Guerra Mondiale, gli abitanti di Martello andavano in processione dal paese fino alla chiesetta il 2 luglio, in occasione della celebrazione dell'Ascensione; oggi invece la processione si tiene la prima domenica di luglio;
- la Cappella di Steinwandt, costruita nel 1873 e dedicata a San Martino, fu costruita presso un maso privato per esaudire il desiderio espresso da Christian Altstätter sul letto di morte: durante la battaglia di Custoza nel 1848, infatti, costui promise di costruire una cappella se fosse tornato a casa sano e salvo, ma non riuscì a mantenere la sua promessa in vita;
- la Cappella di Radund, anch'essa privata e costruita per un voto: durante la raccolta dei licheni, infatti, un tale scivolò fermandosi su una roccia, promettendo di costruire una cappella nel caso in cui fosse scampato alla morte;
- la vecchia diga "Bau", una notevole opera d'ingegneria idraulica, frutto dell'aiuto del governo austriaco agli abitanti della Val Martello: costoro, dopo la grande alluvione del 1891, usufruirono del danaro imperiale per costruire una diga che evitasse altre catastrofi, consentendo il deflusso lento delle acque in eccesso appartenenti al fiume Plima;
- la Culturamartell, una mostra permanente di immagini, oggetti e testimonianze su nastro della vita contadina in Val Martello e del rapporto fecondo tra uomo e natura esistente in quel luogo.