Incorniciato da splendide distese di meli, il frutto simbolo della valle, Cles (Glöβ in tedesco) è il centro principale della Val di Non, situato su un altipiano soleggiato con vista panoramica sulle Dolomiti di Brenta, sulla sponda occidentale del lago di Santa Giustina.
Il toponimo, attestato già nel 1144 (de Clesio) deriverebbe, con buona probabilità, dal latino "ecclesiae" (chiese); a conferma di questa tesi sembra intervenire anche una pergamena del 1185, in cui gli abitanti del borgo sono chiamati "ecclesienses".
E', senza ombra di dubbio, un centro dalle origini molto antiche, testimoniato dalle importanti scoperte archeologiche risalenti al Neolitico ed all'Età del Bronzo. Rivestì un ruolo chiave già nei primi secoli dopo Cristo, come rivela il ritrovamento di numerose monete di epoca romana, epigrafi (tra cui la famosa Tabula Clesiana) e steli funerarie. Fu sotto il dominio dei principi-vescovi di Trento dal 1004 al 1803. Da Cles prese il nome una delle più nobili ed illustri famiglie del Trentino, i Cles per l'appunto, tra i cui discendenti annoveriamo Bernardo Cles, principe-vescovo di Trento e artefice del Concilio di Trento.
Polo commerciale ed ortofrutticolo tra i più floridi della regione, è la meta ideale per una vacanza rilassante all'insegna delle lunghe passeggiate all'aria aperta, alla scoperta degli scorci più pittoreschi della Val di Non e, perché no, per ammirare il meraviglioso spettacolo dei meli in fiore (tra aprile e maggio) o per praticare sport nautici sul lago di Santa Giustina.
Attrazioni:
- Castel Cles, maestoso e suggestivo, situato su un'altura isolata a ridosso del lago di Santa Giustina. Sebbene le primissime testimonianze risalirebbero al XII secolo, il maniero fu ampliato ed arricchito in puro stile rinascimentale, grazie all'influenza del principe-vescovo Bernardo Cles. Di proprietà privata, presenta due torri, ricchi affreschi allegorici sulla facciata, intervallati da archi e finestre architravate; affreschi cinquecenteschi, invece, impreziosiscono le sale interne.
- il Palazzo Assessorile, appartenuto alla nobile famiglia Cles, e di cui si ha notizia sin dal 1356. Sopra il portale di ingresso ad arco gotico c'è il grande stemma affrescato del 1679, in cui campeggia lo stemma dei Clesio. La facciata è movimentata da quattro bifore gotiche lobate, da merli, feritoie, due caditoie per facciata al coronamento e da uno sporto sostenuto da grosse mensole di pietra. All'interno, alcune stanze conservano i vecchi soffitti lignei.
- l'antica e monumentale Chiesa dell'Assunta, situata nella piazza principale, ricordata già nel XII secolo. Ricostruzione cinquecentesca in puro stile gotico clesiano, presenta un portale maggiore sormontato da una lunetta decorata con un affresco dell'Annunciazione, un bel rosone centrale e tetto con spioventi molto ripidi. Ovunque campeggia lo stemma dei Clesio. L'interno è a navata unica, con altare maggiore settecentesco e coeva pala d'altare, opera del pittore Pietro Antonio Lorenzoni di Cles. E' affiancata da uno slanciato campanile gotico.
- la Chiesa di Sant'Antonio, nel rione di Spinaceda, annessa al convento dei Francescani, con dipinti di Giuseppe Alberti ed Unterperger;
- la Chiesa di San Vigilio, nel rione Pez, menzionata sin dal 911. E' la più antica del paese e sul suo sagrato si riunivano periodicamente i capifamiglia di Cles per decidere sulle questioni più importanti. E' caratterizzato da tetto con ripidi spioventi ed un piccolo campani letto a cuspide. Sulla facciata spicca un portale rinascimentale e tracce di affreschi. Tele, dipinti ed affreschi di fattura cinquecentesca impreziosiscono anche l'interno dell'edificio.
- la Chiesetta di Santa Lucia, a Caltron, antecedente al 1326 e ricostruita nel XVII secolo. All'interno merita una visita il bell'altare dorato intagliato, opera dei fratelli Ramus.
- la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, menzionata già nel 1348, ha origini molto antiche, come rivelano le tracce di epoca altomedievale ed latri ritrovamenti archeologici. E' ad un'unica navata con abside poligonale e campani letto in facciata. Vi si conserva un altare in legno policromo e dorato, provvisto di sculture laterali e sommitali ed un paliotto, realizzato dalla bottega Strobl nell'anno 1656, come attesta la data dipinta in una cartella della base
- la Chiesa di San Tommaso che custodisce un apparato altaristico in legno dipinto, tuttora provvisto di sculture laterali e sommitali, di porte laterali e di un paliotto, l'esecuzione del quale risale al 1672, mentre il suo ampliamento e i due monumentali candelabri, anch'essi in legno policromo, furono realizzati nel secondo decennio del Settecento.
- la Chiesa di San Vito (XIII secolo);
- la Chiesa di San Lorenzo, nella frazione di Mechel, di origini molto antiche, sebbene sia menzionato solo nel 1390;
- il piccolo ponte in legno di origine romana, a presidio del quale era sorto il primo nucleo di Castel Cles, ormai da oltre mezzo secolo sommerso dalle acque del bacino artificiale del lago di Santa Giustina;
- la Tabula Clesiana, attualmente esposta presso il Museo Storico di Trento, mentre una fedele riproduzione fa bella mostra di sé nella piazza antistante il Palazzo Assessorile. Fu scoperta in località "Campi Neri" nel 1869 e si tratta di un editto emanato nel 46 d.C. dall'Imperatore Tiberio, con cui concedeva la cittadinanza romana alle popolazioni degli Anauni, dei Sindoni e dei Tuliassi.
- il Lago di santa Giustina, bacino artificiali tra i puù grandi della provincia e che si inserisce perfettamente nell'ambiente naturale della Val di Non, fu realizzato negli anni Cinquanta del Novecento, per raccogliere le acque del bacino imbrifero del torrente Noce.