L'azienda fu acquistata dal nonno Giuseppe Altare nel 1948. L'estensione di 5 ettari fu coltivata sino alla metà degli anni 70 a colture promiscue, si produceva, oltre all'uva frutta, quali pesche, mele , nocciole, e si coltivava il grano ed il granturco.
L'anno 1971 fu l'ultimo anno in cui si lavorò la terra con il bue, e successivamente furono acquistati macchinari meccanici.
Tempi non facili, vista la crisi che durava da anni, fu per questo che Elio con altri amici decise di conoscere le altre realtà viticole oltre confine per cercare di carpirne il successo. Il primo viaggio in Borgogna, nel gennaio del 76, fu una folgorazione,e si decise di cominciare a sperimentare altre strade in alternativa a quelle tradizionali.
Dopo un breve periodo di lavoro con il papà Giovanni, all'età di 26 anni, Elio decise di cambiare rotta e di dare un' altra interpretazione al vino , privilegiando l'eleganza, la finezza e l'equilibrio, seguendo un severo lavoro in vigna, adottando in cantina nuove tecniche di vinificazione finalizzate ad esaltare il vitigno ed il territorio.
L'azienda è tuttora a conduzione famigliare, con il valido aiuto della moglie Lucia e delle figlie Silvia ed Elena, procede il lavoro incessante di Elio di sperimentazione e ricerca.
Oggi si lavorano 10 ettari, di cui 5 in affitto. Si adottano tecniche di lavoro volte al rispetto della natura, l'obiettivo principale è quello di limitare l'utilizzo di sostanze chimiche, sia nei vigneti che in cantina.
I vini prodotti non subiscono filtrazioni o chiarifiche, mantenendo integralmente le sostanze estratte durante la macerazione.