Noventa di Piave è un comune in provincia di Venezia, situato sulla sinistra orografica del Piave, nella zona più orientale, ai confini con il territorio di Treviso. La ricca presenza di acqua rende il terreno particolarmente fertile ed adatto alla coltivazione di cereali e viti.
L'abitato si venne a creare intorno al V secolo a.C. ad opera degli Opitergini, in un territorio caratterizzato dalla presenza di boschi, ideale per ricavarne legname, e di una laguna ricca di isolotti particolarmente pescosa. La presenza del fiume garantiva rapidi trasporti di merci ed uomini. La ricchezza della zona non sfuggì ai Romani che la colonizzarono intorno al II secolo a.C. e la dotarono di arterie viarie. Già nel 167 d.C. popolazioni barbariche tentarono di conquistare il territorio, ma trovarono la decisa opposizione dell'imperatore Marco Aurelio. Indebolitosi l'Impero romano, altre popolazioni tentarono l'impresa che non era riuscita in precedenza: Visigoti, Unni, Ostrogoti, Eruli, Svevi, Goti, Longobardi, Franchi ed Ungari giunsero in questi luoghi e vi si stabilirono. Intorno all'anno Mille l'imperatore Ottone III assegnò la zona al Patriarcato di Aquileia. Fu coinvolto direttamente negli scontri tra gli Ezzelini ed i da Camino e, successivamente, tra questi ultimi e gli Scaligeri. Fu sotto il dominio di Venezia fino all'avvento di Napoleone a cui si deve il riconoscimento di Noventa come Comune autonomo.
Da vedere:
La chiesa arcipretale di San Mauro, esistente sin dal 1152, fu restaurata nel XV secolo. Nella prima metà del XVI secolo fu costruito il campanile e nella seconda metà dello stesso furono iniziate le prime opere di ampliamento. A partire dal 1582 furono aggiunte due navate ed il coro. L'originario edificio fu distrutto nel 1917 durante gli eventi bellici, in suo luogo è stata edificata una nuova struttura completata nel 1923. Si presenta in stile romanico con facciata suddivisa in due corpi distinti, di cui l'inferiore con porticato a tre archi sorretti da colonne, il superiore con tetto a capanna e finestrone circolare. L'interno è a tre navate divise da colonne con capitelli che sorreggono archi, termina con un abside semicircolare. Gli effetti cromatici creati al suo interno e gli affreschi del Donadon sono davvero eleganti. La chiesa è affiancata da un campanile eccezionalmente alto poggiante su una solida base, si presenta interrotto da belle bifore, archetti ed orologio. Termina con un tamburo ed un'alta cuspide. Dell'originario edificio sono conservati una statua settecentesca in marmo, raffigurante la Madonna, opera del Marchiori, un'icona della Vergine risalente al Quattrocento ed una croce astile di epoca compresa tra il XII ed il XIII secolo.
La chiesa del Redentore.
L'oratorio di Ca'Memo.
Villa Bortolussi risalente al XVIII secolo.
Il mosaico di epoca romana.
Villa Ca'Zorzi.
Villa Da Mula.