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Noto

Cattedrale/Cathedral

Cattedrale/Cathedral

Descrizione

Splendido gioiello barocco immerso tra agrumi, mandorli e ulivi, Noto, dichiarato dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità insieme alla altre città tardo-barocche del Val di Noto, fu ricostruita successivamente al rovinoso terremoto del 1693: prima di allora, infatti, sorgeva a circa 10km di distanza.
Fu abitata sin da epoca preistorica, come dimostrano le necropoli dei secc. XVII-XV a.C. e VIII-VII a.C., rinvenute nella zona. Nel sec. V a.C. subì l'influenza di Siracusa; successivamente fu conquistata dai Romani, dai Barbari, dai Bizantini e dagli Arabi. Da questi ultimi fu creata capoluogo di una delle tre circoscrizioni in cui suddivisero la Sicilia.
La cattedrale di San Nicolò domina Piazza Municipio con la sua imponente facciata, delimitata da due campanili laterali e preceduta da un'ampia e scenografica scalinata, digradante nella piazza e fiancheggiata da due esedre alberate.
Ai lati della cattedrale, allo stesso livello, il Palazzo Vescovile (XIX sec.) e Palazzo Landolina di Sant'Alfano hanno linee più sobrie. Il lato opposto della piazza è invece occupato dalle armoniose linee curve di Palazzo Ducezio, cinto da un porticato classicheggiante, opera di Sinatra. Sul lato orientale della piazza troviamo la Basilica del Santissimo Salvatore.
Tra gli altri splendidi monumenti che arricchiscono questo gioiello barocco siciliano, menzioniamo Porta Reale, monumentale porta d'ingresso realizzata nel XIX secolo, la Chiesa di San Francesco all'Immacolata, opera del Sinatra, il Monastero del Santissimo Salvatore, il Convento di Santa Chiara, la Chiesa di Montevergini, dalla bella facciata concava delimitata da due campanili, Palazzo Nicolaci di Villadorata, la Chiesa di San Domenico, capolavoro del Gagliardi insieme alla chiesa del Santissimo Crocifisso, Palazzo Astuto, Palazzo Trigona Cannicarao e Palazzo Impellizzeri.
Suggeriamo, infine, una visita a Noto antica, l'abitato distrutto in seguito al terremoto del 1693, ed alla suggestiva Riserva Naturale Cavagrande del Cassibile, con le imponenti pareti calcaree a picco sul fondovalle, occupato dal corso d'acqua che si apre in suggestivi piccoli laghetti, raggiungibili percorrendo il sentiero che scende nella gola.

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