Centro economico, culturale ed amministrativo della Val di Sole, Malè, in provincia di Trento, è situato ai margini nord-orientali della soleggiata terrazza morenica, alla confluenza tra i fiumi Noce e Rabbies, tra i parchi naturali dello Stelvio ed Adamello-Brenta. Per la sua felice posizione geografica, nonché per le moderne attrezzature sportive, è una località turistica ideale in ogni periodo dell'anno ed un perfetto punto di partenza per raggiungere le stazioni sciistiche delle Valli di Sole, Folgarida-Marilleva, Madonna di Campiglio e Pejo e, in estate, organizzare escursioni lungo i ben tenuti sentieri montani o verso le cime delle Dolomiti di Brenta.
Il toponimo ha chiare origini latine e deriverebbe da "maletum" (podere coltivato a melo).
Il ritrovamento di una lapide votiva risalente al II secolo d.C. documenta le antiche origini del paese. Appartenne al Principato-Vescovile di Trento fino al periodo napoleonico, autogovernandosi grazie alle norme contenute nella Carta di regole. Il borgo andò quasi completamente distrutto, in seguito al rovinoso incendi del 1892. Fu annesso al Regno d'Italia dopo la Prima Guerra Mondiale.
Siti di interesse:
- la Chiesa dell'Assunta, situata al centro del paese, di origine romanica, sebbene sia stata ricostruita da maestranze lombarde nel XV secolo ed abbellita da un protiro rinascimentale nel 1531. Nell'ultimo decennio del XIX secolo, la facciata fu ridisegnata in stile neo-romanico dal triestino Nordio. L'interno è diviso in tre navate conserva due splendidi altari lignei seicenteschi, con tele di Polacco e Camillo Procaccini, e due altari marmorei settecenteschi. E' affiancata da un campanile romanico con monofore e bifore ed una piccola scultura raffigurante il Cristo Pantocratore.
- la Cappella di San Valentino, adiacente la parrocchia dell'Assunta, con loggia quattrocentesca ed affreschi di Casarini.
- la Chiesa di San Luigi, di origini settecentesche, inizialmente dedicata a San Giovanni Nepomuceno; all'interno è possibile ammirare un bell'altare dei Ramus;
- la Cappella di San Biagio, antico ospizio per viaggiatori, già menzionata nel 1274;
- la segheria veneziana (1770), recentemente ristrutturata;
- la fucina Marinelli del Pondasio, una delle ultime fucine idrauliche ancora funzionanti nell'arco alpino;
- il Museo della Civiltà Solandra, situato al pian terreno della vecchia caserma austriaca.