Il Civico Museo del Mare, che ripercorre l'affermarsi della marineria triestina offrendo un inquadramento storico più ampio sui mezzi e strumenti di navigazione, è uno dei più importanti dell'intera area mediterranea. Dai pannelli dedicati alla Trieste del sale, si arriva alle stanze riservate a Marconi, dove è esposto il modello del piropanfilo Elettra da cui partì il primo messaggio telegrafico senza fili, e a Ressel, considerato il primo sperimentatore della propulsione a elica in applicazione alla navigazione a vapore.
Il nucleo embrionale del museo pare sia nato nel 1888, quando la Società di Pesca e Pescicoltura Marina iniziava a progettare quello che nel 1904 divenne un primo museo della pesca, con annesso un laboratorio biologico. Le collezioni della scuola nautica teresiana andarono poi a costituire un'Esposizione Marittima Permanente che trovò sede adeguata nell'antica palazzina di via Campo Marzio 1, nel Lazzaretto S. Carlo, dove sono oggi esposti anche modelli di navi antiche e medioevali, con pannelli esplicativi sull'evoluzione delle imbarcazioni primitive e delle antiche navi mediterranee.
Curiosità
Una delle sezioni più appassionanti del museo riguarda i metodi di estrazione salina, di origine antichissima e strutturati su un complesso sistema di vasche di cristallizzazione, che interessavano tutta la costa adriatica. In esposizione si trova anche un plastico che riproduce parte della salina di Semedella, presso Capodistria.