Se siete stanchi delle solite sagre stereotipate, in cui il cibo è curato da catering industriali, sicuramente la "Festa del Vino e delle Tradizioni", che si tiene in piena estate a Gete, piccola frazione di Tramonti, in Costa D'Amalfi, sarà per voi una esperienza indimenticabile!
Arriviamo per le 21.00 e passiamo alla cassa, dove per 13 euro ci viene consegnato, oltre al biglietto per il menù completo, anche un calice di vetro con relativo - quanto pratico - porta-bicchiere da collo. Si comincia con un aperitivo di sangria profumata alla cannella, per passare, poi, all'antipasto: caponata, provola, ricotta ed ottimi salumi locali. Si procede, quindi, con il primo stand di vino: l'Azienda Agricola Reale ci offre un ottimo bicchiere dell'oramai famosissimo "Cardamone", a base di uve tintore.
Mentre assaporiamo le fragranze e gli aromi di questo vitigno autoctono, ci avventuriamo verso i primi e, mentre aspettiamo il nostro turno, ci divertiamo a leggere i vari proverbi contadini e filastrocche che sono affissi ad ogni stand, pillole di saggezza dal sapore antico ma sempre attuali! L'attesa è premiata con una porzione abbondante di "fusilli alla tramontana" (con pomodorini del piennolo e ragù di carne) ed una di "pasta e patate allardate", una vera leccornia preparata secondo i dettami della cucina povera tramontana.
Innaffiamo il tutto con una seconda degustazione di vino, fornito dalle Cantine Apicella, famose per la prelibata "Scippata".
Il percorso della sagra si snoda lungo la strada carrabile principale di Gete e, attraverso il greto del fiume ed un caratteristico vigneto, si giunge alla suggestiva Cappella Rupestre di San Michele Arcangelo. La Cappella, che fino a qualche anno fa versava in stato di totale abbandono, è stata completamente restaurata e riaperta al culto, restituendole l'importanza che un tale monumento merita. A fianco alla cappella viene offerta fresca uva da tavola e vino del contadino, il vino delle colline di Tramonti, dal sapore deciso e dal colore scuro, come l'inchiostro (da qui l'origine del nome del vitigno tipico della zona, il tintore). Ad ogni angolo si trovano le tipiche "paranze" che suonano, cantano e ballano motivi popolari riferiti soprattutto a culti mariani. Sul sagrato della chiesa si alternano "La Paranza dello Sperone", con i suoi sberleffi, la celeberrima "Paranza della Madonna delle Galline", dalla vicina Pagani, e la "Paranza dell'Avvocata", da Maiori. Ovviamente non mancano momenti in cui i vari gruppi suonano e ballano all'unisono, travolgendo il pubblico presente con la loro energia!
Dopo esserci sfrenati in balli e canti, ci incamminiamo nuovamente lungo il percorso enogastronomico: ci aspetta uno spezzatino di carne mista con patate in agrodolce di ottima fattura e la Cantina San Francesco che ci offre un bicchiere di "E' Iss", tintore in purezza, ulteriore omaggio ad un vitigno secolare e per troppo tempo sottovalutato!
Il percorso prosegue alle spalle della chiesa, illuminato da file di lampadine e ravvivato da tante bandierine colorate, e ci conduce fino alla stand del dolce, dove vengono servite prelibatezze del maestro pasticciere della Costa d'Amalfi, Salvatore De Riso, che, proprio tra le verdi colline di Tramonti ha il suo principale centro di produzione.
Il bilancio della serata è decisamente positivo: l'ottimo cibo, il buon vino, la travolgente musica delle tammorre e la suggestione dei luoghi rendono questa una delle feste più attese e meglio riuscite in Costiera Amalfitana!
Chiara Furco
13/08/2010