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Ledro

Descrizione

Affacciato sul lago omonimo, Ledro, in provincia di Trento, nasce ufficialmente come comune nel 2010, dall'unione di sei preesistenti comuni (Pieve di Ledro, Bezzecca, Concei, Molina di Ledro, Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto), un tempo facenti parte dell'Unione Comuni della Valle di Ledro. E' situato lungo il confine bresciano della Lombardia, tra le propaggini dei due gruppi montuosi del Catione, a sud, e del Cadria, a nord.
I suddetti 6 comuni, sebbene interessati ognuno di essi da momenti storici particolari, sono stati sempre accomunati da un'unica evoluzione storico-politica che li ha portati ad essere denominati, nel corso dei secoli, come "Alutraenses" (Plinio, ossia: quelli che abitano tra le due ali, le Giudicarle e il Garda), "Plebs Leutri" (ossia il Popolo di Ledro), "Res Publica Leudri", "Comunitas Leudri", "Comun Generale di Ledro".
La valle fu abitata, sin dalle epoche più remote, da diverse popolazioni: Liguri, Nordalpini, Galli, Euganei e Veneti. I Romani, una volta sottomessa la zona, organizzarono tutti questi popoli in un municipium rurale. Dopo la caduta dell'Impero Romano subentrarono i Longobardi che, durante i due secoli di dominazione, contribuirono ad amalgamare ulteriormente le genti che abitavano la Valle di Ledro. Nel 1004 il Trentino divenne contea del Sacro Romano Impero e, nel 1027, l'imperatore Corrado II la donò al vescovo Uldarico II. Da allora il vescovo di Trento rivestì anche il titolo di principe del Sacro Romano Impero ed ebbe nelle sue mani il potere spirituale e quello temporale. Dopo un secolo particolarmente buio e infausto (il XVII secolo), caratterizzato da pesti e carestie, il Settecento, grazie al governo illuminato di Maria Teresa d'Austria, fu un periodo particolarmente felice, soprattutto dal punto di vista economico. Dopo la parentesi napoleonica, nel 1813 ritornò agli Asburgo, fino alla fine della I Guerra Mondiale, quando fu aggregata al Regno d'Italia.
Siti di interesse:
- la parrocchiale dei Santi Stefano e Lorenzo a Bezzecca, realizzata nel XIX secolo in piazza Garibaldi in sostituzione della precedente, realizzata sul colle Santo Stefano e di cui si ha notizia sin dal 1500. All'interno è collocato un prezioso coro intagliato in legno di noce, con medaglioni raffiguranti scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.
- la piccola Chiesa di santa Lucia "in pratis" a Bezzecca, risalente al Trecento;
- le tombe e gli altri reperti di epoca longobarda a Concei;
- le tipiche abitazioni in pietra di Tiarno di Sopra;
- Casa Oliari, a Tiarno di Sopra, appartenuta ad una nobile famiglia veneziana;
- il laghetto Ampola, a Tiarno di Sopra;
- i reperti di epoca romana, a Tiarno di Sotto;
- la Chiesa di San Bartolomeo, risalente al 1860 e realizzata su progetto dell'architetto Claricini; all'interno è conservato uno splendido polittico cinquecentesco della scuola del Tintoretto;
- la piccola Chiesa di san Giorgio, a Tiarno di Sotto;
- un grazioso mulino quattrocentesco, ora sede di un museo;
- la cascata Gorg d'Abiss;
- la Chiesa di san Michele, a Mezzolago;
- il museo della farmacia Foletto;
- l'antica Chiesa dell'Annunciazione (XIII secolo) a Pieve di Ledro;
- il villaggio palafitticolo di Molina di Ledro, risalente all'Età del Bronzo, i cui resti sono oggi esposti presso il Museo delle Palafitte, realizzato nel 1972. Il villaggio palafitticolo di Ledro, unitamente a quello di Fiavè, è stato inserito nella lista dei beni protetti dall'UNESCO nel 2011;
- la settecentesca Chiesa di san Vigilio, a Molina di Ledro;
- la seicentesca Chiesa di San Francesco di Paola, a Molina di Ledro;
- Casa Zecchini e Casa Demadonna;
- il Museo Garibaldino (a Bezzecca, infatti, si scontrarono le truppe garibaldine e quelle austriache e, proprio qui, l'Eroe dei Due Mondi pronunciò la celebre frase "Obbedisco").

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