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Musei del Castello Sforzesco

Con i suoi sette secoli di storia , il CASTELLO SFORZESCO costituisce la straordinaria testimonianza dei tempi gloriosi e dei momenti drammatici di Milano. Struttura difensiva e quindi residenza ducale all'epoca dei Visconti (XIV-XV secolo), parzialmente demolito ai tempi della repubblica Ambrosiana (1447-1450), il Castello è riedificato dal nuovo signore della città Francesco Sforza, divenendo l'elegante cornice di una delle più sfarzose corti europee ai tempi di Galeazzo Maria e Ludovico il Moro. Perduto l'aspetto di residenza signorile, acquisisce la funzione di caserma che manterrà nei secoli successivi, durante le dominazioni straniere sullo Stato di Milano: spagnola (1535-1706), austriaca (1706-1796), francese (1796-1814) e nuovamene austriaca (1814-1859). Solamente alla fine dell'Ottocento, nell'Italia unita, viene restaurato da Luca beltrami e restituito ai cittadini trasformato in sede museale e luogo di svago. Oggi è uno dei monumenti più significativi della città e della Lombardia, caro ai milanesi e noto ai turisti di tutto il mondo, non soltanto grandioso edificio ma anche prezioso scrigno di autentici capolavori e luogo di studio.

Museo di Arte Antica

Ricca quasi di 2000 pezzi, è la raccolta di scultura tardo-antica, medievale e rinascimentale più importante della Lombardia. Il Museo d'Arte Antica, ospitato in sale ornate da affreschi di età sforzesca e spagnola, presenta opere legate alla storia della città e della regione, oltre a capolavori acquisiti nel tempo dal Comune di Milano. Oltrepassato l'arco della Pusterla dei Fabbri l'attenzione viene catturata dal trecentesco monumento funebre di Bernabò Visconti, capolavoro di Bonino da Campione, e dalle elganti sculture del toscano Giovanni di Balduccio, chiamato a Milano da Azzone Visconti per ornare le chiese e le porte delle mura urbiche. Alla storia cittadina sono dedicati fregi figurati della Porta romana medievale, con i fatti seguiti alla presa della città da parte di Federico Barbarossa nel 1162, e il cinquecentesco Gonfalone di Milano, sul quale è la famosa effigie ricamata di sant'Ambrogio. In pieno clima sforzesco riportano la Sala dell'Asse, ideata da Leonardo da Vinci, chiamato a Milano da Ludovico il Moro, e gli affreschi della Cappella Ducale e degli appartamenti di Galeazzo Maria Sforza, nei quali sono esposte opere lombarde tardogotiche (Jacopino da Tradate) e rinascimentali (Giovanni Antonio Amadeo, Antonio e Cristoforo Mantegazza). Dopo l'armeria, che ospita una selezione di armi dal tardo Medioevo al XVIII secolo, l'itinerario si conclude con due eccelsi capolavori: il monumento funebre di Gaston de Foix, commissionato al Bambaja dal re di Francia Francesco I, e la celeberrima Pietà Rondanini di Michelangelo, l'ultimo lavoro incompiuto del grande maestro.

Pinacoteca

Costituita da circa 1500 opere, la pinacoteca del Castello è una delle più importanti della città. Riallestita nell'aprile 2005, propone un itinerario che muove da sontuosi esempi d'arte tardogotica lombarda e giunge alle settecentesche vedute di Venezia del Canaletto. Dopo un'esposizione di opere che riportano ai fasti delle corti viscontea e sforzesca, si apre un'ampia sezione dedicata al Rinascimento italiano: vi si ammirano i dipinti di Vincenzo Foppa, del Bergognone e del Bramantino, cui si affiancano le opere di artisti influenzati dall'arrivo a Milano di Leonardo da Vinci, come Bernardino Luini, Cesare da Sesto, Andrea Solario e Marco d'Oggiono; seguono Fiippo Lippi, Giovanni Bellini, Carlo Crivelli, Antonello da Messina, Andrea Mantegna, Bronzino, Correggio, Lorenzo Lotto, Moretto da Brescia, Tiziano e Tintoretto. Il tardo Cinquecento e il Seicento sono rappresentati dalle tele di artisti attivi in Lombardia, quali i fratelli Campi, Cerano, i Procaccini, Morazzone, Daniele Crescpi, Carlo Francesco Nuvolone, mentre per il Settecento si segnalano i nomi del ligure Magnasco, dei lombardi Fra Galgario e Pitocchetto, dei veneti Sebastiano Ricci, Canaletto, Giambattista Tiepolo, Francesco Guardi e Bernardo Bellotto. Il nuovo allestimento ha inserito nel percorso medaglie dei secoli XVI-XVII, tra le quali si segnalano quelle di Pisanello e Caradosso, bassorilievi lignei, sculture in terraccotta e marmo. Spicca la straordinaria Madonna Taccioli scolpita da Bambaja, recentemente acquisita.

Museo Egizio

Una delle Sale Viscontee del Castello Sforzesco è dedicata all'antico Egitto, con un suggestivo itinerario didattico che consente di comprendere gli aspetti fondamentali della civiltà egizia e di ammirarne l'arte e i manufatti. I materiali di raccolta, frutto di acquisizioni, donazioni e degli scavi archeologici italiani condotti al Fayyum attorno agli anni trenta del Novecento, sono esposti per nuclei tematici: si susseguono esempi di scrittura su pietra, legno e papiro, immagini e cartigli di faraoni, figure di divinità antropomorfe e zoomorfe, amuleti di differenti forme e significati, statuette di ushabty in legno, pietra e faience, vasi canopi, oggetti legati alla vita quotidiana, sarcofagi, mummie di uomini e animali, maschere funerarie.

Museo della Preistoria e Protostoria

Corredato di pannelli didattici che consentono di contestualizzare i materiali delle raccolte e di comprendere la funzione e le tecniche di fabbricazione dei manufatti esposti, il percorso del Museo della Preistoria e Protostoria presenta le principali culture che si susseguono in Lombardia dal Neolitico (VI-IV millennio a.C.) al periodo della romanizzazione (III-I secolo a.C.). Il Neolitico è rappresentato principalmente dai materiali della cultura della Lagozza di Besnate (prima metà IV millennio a.C.), mentre per l'età del Bronzo (2200-900 a.C.) si segnalano i materiali della cultura palafitticolo-terramaricola (XVI-XIII secolo a.C.) e i corredi funerari appartenenti alle culture della Scamozzina Monza Ala (XIV-XIII secolo a.C.) e di Canegrate (XIII secolo a.C.). Per l'età del Ferro (I millennio a.C.), rappresentata dalla cultura di Golasecca (IX-IV secolo a.C.), sono esposti i corredi funerari provenienti dalla "prima tomba di guerriero" di Sesto Calende (VII secolo a.C.), da Albate (metà VI secolo a.C.) e da Trezzo sull'Adda (VI-V secolo a.C.). Chiudono l'esposizione oggetti relativi alla cultura celtica di La Tène e al mondo gallico insubre (IV-I secolo a.C.), tra cui anche materiali romani d'importanzione.

Museo delle arti decorative

Il Museo delle Arti Decorative espone eccezionali manufatti che documentano il lavoro di intagliatori, ceramisti, scultori, argentieri, orafi, armaioli, arazzieri e tessitori attivi soprattutto tra l'XI e il XVIII secolo. Alla ricca collezione di ceramiche e maioliche rinascimentali di Faenza, Urbino e Pesaro si affiancano la produzione lombarda settecentesca di Felice Clerici e Pasquale Rubati e le straordinarie porcellane di Meissen. Tra le opere più preziose della raccolta spiccano gli Arazzi Trivulzio, capolavori di produzione lombarda eseguiti su disegno del Bramantino tra il 1504 e il 1509, gli avori tardoantichi e medievali, gli oggetti liturgici e gli smalti di Limoges che, insieme a vetri e bronzetti, illustrano settori della produzione artistica poco noti al grande pubblico.

Museo degli Strumenti musicali

Nata dalla passione del maestro Natale Gallini, la preziosa raccolta del Museo degli Strumenti Musicali, la seconda d'Italia e una delle più cospicue d'Europa, comprende strumenti europei ed extraeuropei. Si ammirano splendidi manufatti della liuteria cremonese, come un violino con etichetta "Andrea Guarnieri", famosi prodotti della liuteria milanese, tra cui la viola di Giovanni Grancino, e opere uniche come la chitarra Mango Longo, l'oboe in avorio di Anciuti e il doppio virginale del fiammingo Ioannes Ruckers (1600 circa).

Museo dei mobili

Recentemente riallestito da Perry King e Santiago Miranda con un'esposizione dal titolo "Dagli Sforza al design", il Museo illustra sei secoli di storia del mobile con pregevoli pezzi realizzati tra la fine del XV e il XX secolo. Inseriti in uno spazio che ricrea veri e propri ambienti, illustrando i contesti storici, artistici e collezionistici da cui i mobili provengono e le loro funzioni originarie, i pezzi sono riuniti in gruppi coerenti e accostati a oggetti d'arte, stampe, dipinti coevi, grazie a originali soluzioni espositive. Grande attenzione è riservata anche al mobile moderno, disegnato da "classici" come Gio Ponti e Carlo Mollino, o da grandi designer come Ettore Sottsass.

Raccolte delle Stampe "Achille Bertarelli"

Dedicato al milanese Achille Bertarelli (1863-1938), che costituì il primo nucleo della Raccolta donando nel 1925 al Comune di Milano le sue 300.000 incisioni, l'istituto vanta oggi circa un milione di stampe. La raccolta offre stampe artistiche (15.000 esemplari, dalla silografia del Quattrocento ai maestri contemporanei), storiche, religiose e popolari, carte geografiche, piante e vedute di città, rappresentazioni di monumenti, ritratti, immagini di costumi e uniformi, scene di feste e giochi, ex libris, calendari, cartoline, inviti, biglietti da visita, menu, manifesti pubblicitari. A ciò si aggiungono una ricca collezione di libri antichi e una scelta di volumi moderni. Il materiale è aperto alla consultazione ed è in corso la sua schedatura informatica.

Archivio Fotografico

Con le sue 600.000 immagini, dal 1840 circa a oggi, l'Archivio è una delle più importanti raccolte fotografiche storiche d'Italia. Oltre a documentare le più differenti tecniche di stampa, le fotografie sono preziosa testimonianza del patrimonio artistico e naturalistico, delle vicende storiche e della vita sociale di Milano e della Lombardia, oltre che del resto d'Italia e di molti paesi europei ed extraeuropei. Si segnalano la fototeca di Luca Beltrami, prezioso documento dei suoi studi, e il fondo di Lamberto Vitali, primo storico e collezionista di fotografia italiana. Il materiale è consultabile ed è fruibile anche la schedatura informatica di alcuni fondi.

Biblioteca Archeologica e Numismatica

Fondata nel 1808 e specializzata in archeologia e numismatica, conta attualmente circa 33.000 volumi moderni, 1125 antichi, 700 testate di periodici, audiovisivi, archivi storici e archivi personali di celebri archeologi e numismatici. Offre al pubblico la consultazione dei cataloghi e delle banche dati digitalizzate (stand alone), i servizi di fotoriproduzione e la distribuzione delle proprie pubblicazioni. La Biblioteca è da anni promotrice di una importante attività editoriale in ambito archeologico, numismatico ed archivistico.

Biblioteca Trivulziana e Archivio Storico Civico

La Biblioteca Trivulziana, acquistata nel 1935 dalla famiglia Trivulzio, è una biblioteca storica di conservazione, specializzata in storia e letteratura del periodo umanistico-rinascimentale. Il consistente patrimonio d'origine è stato incrementato con l'acquisizione di opere antiche e moderne e l'aggregazione di piccole biblioteche private. L'istituto possiede attualmente circa 180.000 volumi, tra cui manoscritti (il più antico risale all'VIII secolo e il più celebre è il Libretto d'appunti di Leonardo da Vinci), libri antichi e moderni, periodici. Dal 1994 aderisce al progetto di catalogazione informatizzata del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN). Oltre ai normali servizi, organizza manifestazioni culturali e cura diverse pubblicazioni. L'Archivio Storico conserva la parte a noi pervenuta del fondo civico dal 1385, gli atti dell'Amministrazione comunale fino al 1927 e fondi archivistici privati acquisiti nel tempo. Vi è annessa una biblioteca specializzata in letteratura, arte, storia e tradizioni locali.

Biblioteca d'Arte

La Biblioteca d'Arte è uno dei più importanti istituti italiani specializzati nel settore artistico, al pari della Biblioteca Archeologica e Storia dell'Arte di Roma e del Kunsthistoriches Institut di Firenze. Nata negli ultimi anni Trenta del secolo scorso, conta attualmente circa 91.000 volumi, comprese edizioni antiche e rare. Il catalogo della Biblioteca è disponibile online. In una sezione distaccata, con sede in via Cimarosa, sono consultabili circa 1.600 riviste italiane e straniere inerenti a arte, arte applicata, architettura, design e discipline collegate. Di rilevante interesse sono anche le raccolte archivistiche, tra cui i fondi Beltrami, Bignami, Treves, Pollack, Vassalli, Medardo Rosso, Wart Arslan e Giovanni Lomazzi. Da segnalare la ricca attività editoriale e l'organizzazione di conferenze.

Raccolta Vinciniana

Istituito in seguito a una donazione di Luca Beltrami alla città di Milano, l'Ente Raccolta Vinciana conserva 5.000 volumi tra manoscritti, fondi antichi e moderni e oltre 2.000 fotografie sulla figura e l'opera di Leonardo da Vinci; la Raccolta costituisce il centro più importante di studi vinciani.

CASVA - Centro di Alti Studi sulle Arti Visive

Il CASVA, insieme alla Biblioteca d'Arte e alla Biblioteca Archeologica e Numismatica, appartiene ad un'unica Direzione ed è attualmente collocato al Castello Sforzesco. Nel futuro troverà collocazione all'interno della "Città delle Culture" all'Ansaldo, dove verranno riunite le principali raccolte librarie, archivistiche e documentali di interesse archeologico e storico-artistico esistenti a Milano, per un totale di oltre 220.000 documenti. Tra le raccolte conservate dal CASVA si segnalano importanti archivi di architettura e design del Novecento, come il fondo Luciano Baldessari, composto da un corpus di oltre mille disegni, tempere, acquarelli, collage, modelli tridimensionali, che documentano l'attività dell'architetto Baldessari in qualità di progettista di edifici e monumenti, scenografo, pittore, ideatore di allestimenti museali, dal 1915 al 1980.

Informazioni utili:

Apertura Castello Sforzesco
Ora Solare: dalle 7.00 alle 18.00

Ora Legale: dalle 7.00 alle 19,00
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Apertura Musei dalle 9.00 alle 17.30

Chiusi tutti i lunedì
Telefono informazioni 02/88463700

Telefono biglietteria 02/88463703

Telefono corpo di guardia 02/88463701

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Sito internet www.milanocastello.it (realizzato grazie al contributo del Credito Artigiano, gruppo Credito Valtellinese)

Metropolitana: MM1 (Cadorna, Cairoli) - MM2 (Cadorna, Lanza)

Autobus: 18, 50, 57, 58, 61, 94

Tram: 1, 2, 4, 12, 14, 19

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