italiano

tu sei qui: Home Primo Piano L'Etna

Strutture

Visita una località navigando tramite il menù a sinistra. In ogni zona d'Italia potrai successivamente scegliere le strutture turistiche d'eccellenza che ti proponiamo.

I più visitati in Italia

  • Villa Santa Croce Amalfi

    Come le curve sinuose di una donna mediterranea, che sa sorprendere e conquistare, rivelando a tratti la sua indole indomita e selvaggia, così la Costiera Amalfitana nasconde dentro di sé un'anima femminile e virile al tempo stesso, manifestandosi in...

  • Hotel Marina Riviera Amalfi

    il Marina Riviera è situato in una posizione centrale a pochi metri dalla spiaggia e gode di un panorama eccezionale. Le camere e le junior suites denotano un gusto molto raffinato, con mobili in stile, ceramiche pregiate ed un confort che comprende:...

  • Villa Maria Agriturismo Minori

    L'Agriturismo Villa Maria è situato in uno dei punti più panoramici di Minori, aggrappato al ripido crinale della collina, interamente coltivata a limoni, che domina la vallata del grazioso paesino della Costiera Amalfitana. L'antica Reghinna Minor fu,...

  • Hotel Villa Maria Ravello

    Di proprietà della famiglia Palumbo, l'Albergo Villa Maria, offre ai suoi ospiti la romantica atmosfera dell'incantevole Ravello. E' situato in una posizione centralissima, in pieno centro storico, tra Villa Rufolo, la piazza principale e Villa Cimbrone....

  • Villa Lara Amalfi

    Nel cuore del centro storico di Amalfi, lungo la strada che conduce alle antiche cartiere che producevano, un tempo, la rinomata carta a mano, uno dei vanti dell'Antica Repubblica Marinara, è situata Villa Lara, dimora patrizia di fine Ottocento, appartenuta...

Stampa questa pagina Segnala via e-mail

L'Etna

Il 21 giugno del 2013 l'UNESCO ha iscritto l'Etna nella lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità, definendolo uno dei vulcani "più emblematici ed attivi al mondo". La sua storia, documentata da almeno 2700 anni, fa dell'Etna uno dei casi meglio noti di vulcanismo; inoltre - prosegue nella sua motivazione l'agenzia dell'ONU - "i crateri, le ceneri, le colate di lava, le grotte di lava e la depressione della valle del Bove, fanno del monte Etna una destinazione privilegiata per la ricerca e l'educazione", capace di influenzare "la vulcanologia, la geofisica e altre discipline di scienza della terra". "La sua notorietà, la sua importanza scientifica, i suoi valori culturali e pedagogici sono - conclude l'Unesco - di importanza mondiale".
La zona classificata come Patrimonio Mondiale dell'Umanità rientra nel Parco dell'Etna e resa unica non solo per il fascino delle colate laviche che ne segnano e modificano il paesaggio, ma anche e soprattutto da un variegatissimo universo vegetale che dona mille sfumature di colore all'ambiente: dal verde intenso dei vigneti situati in basso, alle varie tonalità di giallo dei pometi, querceti e castagneti, fino ai colori scuri delle folte foreste di faggio e betulla che sfidano la parte più alta della "Montagna" (come è comunemente chiamato l'Etna dai Siciliani), dalla cui cima sovente spunta un pennacchio di fumo o cenere, simbolo di una incessante attività eruttiva.
L'Etna, infatti, oltre ad essere il più alto vulcano del continente europeo è, sicuramente, uno dei più attivi al mondo, rendendolo un argomento di grande interesse per la mitologia classica che ha cercato di spiegare terremoti e smottamenti con l'invenzione di dei e giganti.
Si diceva, infatti, che Eolo avesse imprigionato i venti nelle caverne dell'Etna e che Efesto avesse qui la propria officina e fabbricasse, con l'aiuto dei ciclopi, i fulmini per Zeus e l'armatura di Achille. Secondo altri, invece, era la colonna del cielo sotto cui giaceva il gigante Tifone che muoveva la Terra nonché il luogo dove rimase bloccato ed imprigionato il gigante Encelado che osò sfidare Zeus con i suoi fratelli.
Conosciuto sin dai Romani con il nome di Aetna, il toponimo deriverebbe dal greco antico "aitna" (bruciare) o dal fenicio "attane" (fornace). Per gli Arabi era il Gabal-Atma, successivamente tramutatosi in Mons Gibel (dall'unione dei due termini "mons" e "jebel", il primo latino ed il secondo arabo, che corrispondono entrambi alla parola "monte"), da cui Mongibello, tutt'oggi utilizzato dai Siciliani per indicare il vulcano.

Mariarosaria Pisacane

Scegli la lingua

italiano

english