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Testi paesi Costa d'Amalfi 2005-2010

MAIORI
All'imbocco della valle di Tramonti, Maiori, secondo un'antica tradizione, fu fondata dal lucumone etrusco Reghinna, che ha dato il nome sia al torrente che l'attraversa (Reghinna Major), sia al corso principale (Corso Reginna). Nei tempi più recenti è balzata agli onori della cronaca per essere stato il set prescelto dal noto regista Roberto Rossellini che qui girò "Paisà" nel 1946, "Il Miracolo" (secondo episodio del film "L'Amore") nel 1948, "La macchina ammazzacattivi" nel 1952 ed "Il Viaggio in Italia" nel 1953. E tutt'oggi, in occasione del "Rossellini film festival" Maiori si trasforma in un set cinematografico, dove registi in erba girano i loro cortometraggi che saranno sottoposti al giudizio di una giuria di esperti. Le manifestazioni culturali ed eno-gastronomiche si svolgono, per il piacere ed il palato dei turisti, durante il periodo estivo: "Maiori: vicoli e cultura", "La maratona delle cinque chiese", feste di quartiere nonche spettacoli teatrali e musicals allestiti da artisti maioresi.
Gastronomia
La gastronomia di Maiori raccoglie tutti gli elementi tipici della cucina fatta di prodotti della locale agricoltura. Il tutto è corredato, poi, dalle risorse del pescato delle acque del Tirreno e dalle tradizioni che si tramandano da generazioni.
Esempi ne sono l'insolita accoppiata delle melanzane con la cioccolata, un dolce forse di origine mediorientale, frutto anch'esso delle varie dominazioni sulla costa campana e del liquore tipico di Maiori, il Concerto, la cui preparazione, frutto di procedimenti per anni tenuti segreti, raramente è data di diffondere.
Da vedere
Collegiata di S. Maria a Mare
Chiesa di S. Francesco
Chiesa dell'Avvocata
Abazia di S. Maria de Olearia
Castello di S. Nicola de Thoro-Plano
Palazzo Mezzacapo (Sede Comunale)
Baluardo di S. Sebastiano

ATRANI
Caratteristico borgo di pescatori, isolato dal traffico automobilistico, Atrani è il più piccolo comune dell'Italia Meridionale. Le tipiche case bianche con balconi fioriti scendono lungo le pendici delle colline circostanti, intervallate da limoneti, fino a giungere a ridosso della spiaggia; il nome deriva, forse, da un nome di persona o dall'etrusco "atru" (nero), in riferimento alla particolare posizione geografica, costruita in luoghi rientranti, oscuri.

Atrani conserva, dal punto di vista urbanistico, la struttura tipica di una cittadina medioevale, con vicoli e stradine strette, prevalentemente coperte da volte ed archi, che si incuneano tra un'abitazione e l'altra, per poi intersecarsi in una piazzetta o in uno slargo.

Ai tempi della Repubblica marinara di Amalfi, Atrani era il luogo dove viveva la nobiltà amalfitana, tanto che nell'antica chiesa di San Salvatore de' Birecto (XI sec.) erano incoronati i Dogi, mediante l'apposizione del berretto (da qui appunto "birecto") dogale. Quest'ultima, nonostante la facciata neoclassica, è una chiesa antichissima e di pregevole manifattura; il portale in bronzo fu fatto fondere a Costantinopoli nel 1087 dal nobile Pantaleone Viaretta, lo stesso che vent'anni prima procurò ad Amalfi la porta del Duomo. Altrettanto importante è la Collegiata di Santa Maria Maddalena, con la cupola maiolicata.
A poca distanza si trova la Grotta di Masaniello, ad di sotto della quale si trova la casa materna del celebre rivoluzionario napoletano.
La piazzetta Umberto I, a due passi dalla spiaggetta di Atrani e circondata dai tipici caseggiati della Costa d'Amalfi, per l'atmosfera briosa e fresca che si respira, non ha nulla da invidiare alla ben più nota piazzetta di Capri.

CETARA
Legata per secoli alla vicende economiche e spirituali della vicina abbazia benedettina di Cava de' Tirreni, Cetara è un attivo porto peschereccio: il suo nome, infatti, deriva da "Cetaria" (tonnara) o da "Cetari" (venditori di grossi pesci). Tutta l'economia ruota attorno alle tradizioni marinare: la flotta cetarese è una delle più attive del Mediterraneo specializzata nella pesca di tonni e alici, nella loro trasformazione e conservazione. Una delle prelibatezze da assaporare è la "colatura di alici", condimento per primi piatti color ambra, realizzato da mani esperte secondo un'antica e segreta ricetta.
Protesa verso il mare è l'antica torre vicereale, un tempo fortino di difesa, oggi abitazione privata. Di notevole pregio sono la chiesa di San Pietro in stile barocco, con cupola maiolicata e campanile duecentesco, la chiesa di San Francesco con annesso convento e la chiesa di Santa Maria del Popolo. Davvero suggestiva, infine, è la processione in onore di san Pietro (Santo patrono del paese, festeggiato il 29 giugno) durante la quale la statua del santo viene portata a ritmo di musica fin sulla spiaggia.

CONCA DEI MARINI
Come tutti i paesi della Costiera, Conca dei Marini ha legato la sua storia alle sorti della vicina Repubblica marinara di Amalfi. Borgo di pescatori, è divenuto un rinomato centro turistico per le sue caratteristiche abitazioni in stile mediterraneo, con cupole e muri in calce bianca, poste a ridosso del mare.
A "difesa" del paese, su un promontorio roccioso, detto Capo di Conca, sorge la Torre Saracena (o Torre Bianca), un'antica torre di guardia cinquecentesca, senza dubbio uno delle più belle della Costa d'Amalfi. A poca distanza è possibile visitare, sia via mare che attraverso la S.S. 163 Amalfitana, la Grotta dello Smeraldo, una cavità carsica che deve il suo nome alle tonalità smeraldine che assume l'acqua per via della luce solare filtrata attraverso una fenditura sottomarina.
Estremamente suggestiva è poi la chiesa di San Pancrazio, immersa in uno splendido uliveto dal quale si gode un panorama mozzafiato. Altro monumento di incomparabile valore e bellezza è il Convento di Santa Rosa da Lima, posto a ridosso di un pendìo scosceso, nel quale le suore di clausura, con l'avanzo dell'impasto del pane, realizzarono la prelibata "sfogliatella Santa Rosa" farcita con crema e pezzi di frutta.

FURORE
Legata, come tutti i paesi della Costiera, alle vicende della Repubblica Marinara di Amalfi, Furore prende il nome dal "fragore delle onde che nel piano della sottoposta vallata odonsi mugghiare allorché il mare infuria". E' stato, per la sua particolare conformazione fisico-geografica, una roccaforte inattaccabile anche al tempo delle incursioni saracene. Il fiordo, uno dei più pittoreschi e suggestivi d'Italia, ha da sempre rappresentato un porto naturale nel quale si svolsero fiorenti traffici e si svilupparono le forme più antiche di attività industriali, come cartiere e mulini.
E' noto anche come "il paese che non c'è", visto che non esiste un vero e proprio abitato e le case spuntano isolate dai costoni di roccia. Singolare è la galleria d'arte en plein air costituita da oltre cento "muri d'autore", murales e sculture che fanno di Furore un "paese dipinto" che si racconta anche in questo modo.
Le chiese sono le uniche altre emergenze architettoniche: le quattro chiese di S. Giacomo, S. Elia, S. Michele e S. Maria, con i cupolini maiolicati dei loro campanili e gli affreschi recentemente venuti alla luce (un interessante ciclo di scuola giottesca in S. Giacomo).
Ma è l'ambiente, la principale attrattiva di questo paese-non paese incorniciato da bellissime le vedute: gli ulivi, le vigne terrazzate sul profilo dei monti, i pergolati dei limoni con le reti tese sui pali, i tetti rossi e le colorate maioliche dei piccoli campanili, i coloratissimi fiori dei rovi selvaggi, e il mare - azzurro, sempre presente, laggiù in fondo, nella curva dell'occhio.

MINORI
Luogo di soggiorno di nobili Romani, come dimostra il rinvenimento della villa archeologica del I sec, Minori si è da poco fregiata del titolo di "Città del gusto". Sin dal XVI sec, infatti, gli abitanti si dedicarono alla lavorazione della pasta alimentare con grano importato da Salerno; negli ultimi anni, grazie alla genuinità dei prodotti agricoli locali, hanno ideato vari liquori (limoncello, mandarinetto, fragolino, finocchietto) e dolci (delizia al limone) che si sono affermati a livello nazionale. Durante la manifestazione eno-gastronomica "Gusta Minori", che si tiene nelle prime settimane di settembre, è possibile non solo degustare tipiche specialità minoresi ma anche assistere a rappresentazioni teatrali a tema.
La villa archeologica marittima è uno splendido esempio dell'ingegno edile dell'epoca romana; scoperta nel 1932 conserva ancora tracce del peristilium, del viridarium, delle suspensurae di un ambiente riscaldato ed alcuni mosaici.
La Basilica di Santa Trofimena custodisce le reliquie della santa protettrice del paese; in stile tardo-settecentesco, è ricchissima di opere d'arte di grande pregio e valore. Degne di essere visitate sono anche le chiese di Santa Lucia, San Gennaro e San Michele ed il Campanile dell'Annunziata; quest'ultimo, in particolare, si trova a 150m sul livello del mare, lontano dal centro cittadino, immerso tra vigneti e limoneti ed è l'ultima testimonianza dell'antico borgo dell'Annunziata, dopo l'abbattimento della chiesa nel 1950.

POSITANO
Fondata, secondo la leggenda, dal Dio Nettuno per amore della ninfa Pasitea, Positano è uno dei luoghi di soggiorno più rinomati al mondo.
L'abitato è disposto a terrazze sul ripido pendio del Monte Comune in modo assai pittoresco, attorno ad una piccola cala ben riparata.
Positano primeggia in campo internazionale non solo per le sue bellezze paesaggistiche, ma anche per le botteghe che confezionano abiti su misura in tipico "stile Positano".
Divenuta dimora di numerosi e rinomati artisti (Seminov, Zagarouiko, Essad Bey, Clavel, Kovaliska, Massine...), fa anche da sfondo al premio internazionale per l'arte della danza, in onore del coreografo e ballerino Leonide Massine, nonché ad alcune sfilate di moda ("Modamare a Positano").
La Chiesa di Santa Maria Assunta, dalla cupola maiolicata, sorge al centro del paese, a due passi dalla spiaggia. Al suo interno conserva un pannello ligneo del XIII sec. raffigurante la Madonna con Bambino, le cui vicende, secondo la leggenda locale, hanno dato il nome al paese.
Infatti, il quadro, durante una delle tante incursioni saracene, fu trafugato dalla chiesa ma, a causa di una tempesta scatenatasi improvvisamente, la nave non riusciva a salpare; improvvisamente si udì una voce misteriosa provenire dal cielo che diceva "Posa! Posa!". Solo dopo aver restituito la preziosa icona al paese, la tempesta si calmò ed i Saraceni poterono riprendere il largo.
Positano, inoltre, ha fatto da sfondo a numerosi film, tra cui "Only you" (1994) e "Under the Tuscan Sun" (2004).
Dal Luglio del 1967 e per buona parte degli anni settanta, Positano è stata la dimora del noto cantante e compositore Shawn Philips e molte delle sue più belle canzoni sono state composte qui.

PRAIANO
Nota nell'antichità con il nome di "Pelagium" (mare aperto), Praiano, come altre località della Costiera, divenne nel corso del I sec. d.C. luogo di soggiorno preferito dagli imperatori romani e da uomini facoltosi per gli splendidi paesaggi (è posta sulla riva antistante l'arcipelago de "Li Galli" o "Sirenuse").
Popolo laborioso, quello di queste zone, dedito, sin dal 1300-1400 alla lavorazione del lino, alla pesca di coralli ( i corallari erano riconoscibili in quanto portavano un orecchino al lobo, antica tradizione saracena), alla confezione delle retine per capelli, alla salamoia di alici, nonché ad intrecciare le palme durante il periodo pasquale.
Le strutture ricettive si armonizzano perfettamente con il paesaggio e le case bianche ed a volta dei pescatori.
Meritano sicuramente una visita la chiesa di San Luca, dedicata al santo patrono del paese, in stile barocco, la chiesa di San Gennaro, la chiesa di Santa Maria a Castro con annesso convento di San Domenico, sulle pendici del Monte Sant'Angelo a Tre Pizzi a 360 m. di altitudine e le varie torrette di difesa.

SCALA
Fondata nel IV sec. d.C. da alcuni Romani naufragati nella zona mentre erano in rotta verso Costantinopoli, Scala è il paese più antico della Costiera. Segue le sorti della Repubblica Marinara di Amalfi e diede i natali a fra' Gerardo Sasso, fondatore degli Ospedalieri di Malta, poi divenuto Ordine dei Cavalieri di Malta. Ricchissima di chiese e palazzi nobiliari, Scala conserva i resti delle antiche mura erette a difesa della città. Grazie alle sue caratteristiche storiche e culturali ed alla conservazione del suo territorio è stata di recente inserita nei "Villaggi d'Europa": l'iniziativa consiste nella creazione di una serie di alloggi turistici in piccoli centri rurali e caratteristici nei diversi Paesi dell'Unione Europea.

Il Duomo di San Lorenzo, santo patrono del paese, seppur rimaneggiato in epoca barocca, ha conservato la cripta medievale, il sepolcro angioino di Marinella Rufolo, una preziosa mitra vescovile del XIII secolo ed un crocifisso ligneo dello stesso periodo. Altri monumenti degni di essere visitati sono la chiesa di San Pietro, in stile Angioino, la chiesa di San Giovanni Battista, con uno splendido campanile moresco e la chiesa dell'Annunziata, in stile romanico che ripropone spunti paleocristiani.

TRAMONTI
Incastonata tra i Monti Lattari ("intra montes"- terra tra i monti-), Tramonti, fondata probabilmente dai Picentini o dagli Etruschi, ebbe il suo massimo splendore ai tempi della Repubblica Marinara di Amalfi. Ricca di chiese, la maggior parte delle quali costruite da nobili famiglie del luogo, oggi Tramonti punta ad un turismo eno-gastronomico, naturalistico ed escursionistico.

A Tramonti va il merito non solo per aver contribuito a far conoscere la "vera" pizza (sono molti i Tramontani che hanno aperto pizzeria non solo in Italia ma in tutto il mondo), ma anche per aver dato i natali ad un'altra prelibatezza, il "concerto", un liquore dalle proprietà digestive, realizzato per la prima volta dalle monache clarisse del Regio Conservatorio di San Giuseppe e Teresa.
Il perfezionatore della bussola, Flavio Gioia, si ispirò a Tramonti, da sempre terra di venti, per indicare il vento freddo che spira da nord (la Tramontana, appunto).

VIETRI SUL MARE
Fondata dagli Etruschi ma sviluppatasi in epoca romana (numerosi sono i ritrovamenti archeologici nella frazione di Marina), Vietri sul mare è il primo comune della Costiera Amalfitana giungendo da Salerno. Pittoresco centro turistico, il paese ha legato la sua economia alla produzione di ceramica e cotto, tutelati dal marchio esclusivo "ceramica vietrese", riconoscibile per la vivace policromia.

"Il Museo della Ceramica", situato all'interno della meravigliosa villa Guariglia, ospita preziosi pezzi di ceramica antica, come curiose sezioni di volta riempite di vasellame per alleggerirne il peso e enormi piatti multicolori in cui le contadine essiccavano la conserva di pomodoro. Ma il museo, oltre a resti di autorevoli ceramisti italiani come G. Gambone, ha ricche testimonianze del fascino che la Costiera e l'arte della ceramica esercitarono, in particolare nel 900, su una nutrita colonia di artisti stranieri che operò nei laboratori vietresi come Riccardo Doelker, di cui è ancora oggi riprodotta la curiosa stilizzazione degli animali o Irene Kowaliska, formidabile decoratrice di poetiche scene di vita quotidiana.

AMALFI
Fondata da una colonia di nobili patrizi nel VI sec. d.C., Ravello era nota anche a Boccaccio che ne decantò le bellezze artistiche e paesaggistiche nella quarta novella della seconda giornata del Decamerone, rendendo immortale la fama di Landolfo Rufolo. In effetti Ravello, con i suoi edifici in stile arabo-siculo, con il prestigioso Duomo del XII sec, con l'affascinante Villa Rufolo del XIII sec, con il belvedere di Villa Cimbrone e con i suoi alberghi splendidamente inseriti nel paesaggio circostante (alcuni dei quali sono delle vere e proprie ville patrizie), è uno dei centri turistici più rinomati al mondo. Sulla terrazza del giardino di Villa Rufolo, che ispirò a Wagner le pagine del Parsifal sul giardino di Klingsor, si svolge in estate la rassegna musicale "Ravello festival".

RAVELLO

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