Sarà IL CORAGGIO il leitmotiv del Ravello Festival di quest'anno. Dopo La Diversità, La Passione, Il Gioco, Il Contrasto, Il Sogno e Il Potere, una nuova sfida intellettuale è stata lanciata ai direttori delle Sezioni per ricercare eventi intelligenti, raffinati e sorprendenti.
E' un concetto epico ed attuale il filo conduttore della prossima estate di Ravello. Il coraggio, speculare alle paura, è uno stato d'animo dai mille volti: spavaldo, paziente, prolungato, fukmineo, nevrotico, generoso, missionario, ironico.
Mille volti che, interpretati, raccontati, o appena sfiorati, saranno il fulcro di un festival che, con il coraggio della qualità ad ogni costo, si impone ancora una volta nel panorama culturale europeo.
L'edizione 2009 del Ravello Festival esibisce una ricca ghirlanda di occasioni. Il filo che tiene insieme, in modo suadente, ma non costrittivo, le perle di questa ghirlanda, evocando un wagneriano Leitmotiv, è il tema del Coraggio. L'edizione 2009 del Ravello Festival si svolgerà dal 26 giugno al 27 settembre prossimi e sarà, come quelle succedutesi dal 2003 ad oggi, articolata in otto sezioni: Sinfonica & Danza, Tendenze, Cameristica, Passeggiate Musicali, CineMusic, Arti Visive, Formazione, ed Eventi Speciali. Sono circa 120 gli appuntamenti che compongono il cartellone di un festival tra i più lunghi ed articolati d'Europa. A tenerne idealmente insieme i contenuti sarà il tema conduttore del Coraggio, straordinariamente avvincente ed attuale.
Raffinatezza, solarità, eccellenza dei contenuti, perfezione organizzativa, armonia, sorpresa, esclusività, creatività, tolleranza e soavità sono, da sempre, le parole chiave intorno alle quali ruota il Ravello Festival.
Aumenta, quest'anno, il numero degli eventi destinati allo spettacolare palco sul Belvedere di Villa Rufolo, cornice privilegiata della manifestazione. Ai luoghi tradizionali, del Festival, si aggiungono tuttavia altre sedi affascinanti: come Villa Cimbrone, per il teatro, e i Giardini della Principessa, per gli incontri riservati alla letteratura e alla scienza.
Con Rai Trade, Ravello Festival firmerà a quattro mani alcuni eventi speciali con il marchio "Melò around the world" e ospiterà un grande convegno con i sovrintendenti dei principali teatri europei. Si consolidano, poi, le partnership con EuroArts (che nell'edizione scorsa fu alla base del doppio straordinario evento Barenboim), con il Teatro di San Carlo e con l'Accademia Chigiana di Siena.
Nuovi talenti e artisti affermati, grandi letterati e scienziati prestigiosi gareggeranno per esplorare il tema del coraggio da 120 punti di vista. Uno sguardo particolare alla musica russa, da Caikovskij a Rachmaninov, sarà consentito dalla presenza di direttori e solisti del valore di Jeffrey Tate, Marc Albrecht, Maxim Shostakovich, Lars Vogt e Ivo Pogorelich.
Inevitabile, poi, l'attenzione alla musica di Wagner, visitatore illustre di Ravello nell'Ottocento e nume tutelare della manifestazione. Molte orchestre di consolidata fama e complessi giovanili emergenti assicureranno al Ravello Festival il fascino delle grandi occasioni. Si conferma la tradizione del concerto all'alba del 10 agosto.
Ma il tema del Coraggio sarà esplorato anche nella Sezione CineMusic diretta da Lina Wertmuller (che si avvarrà anche della presenza di Michael Nyman, autore di grandi musiche da film), in quella di Arti Visive, diretta da Achille Bonito Oliva, con la sorprendente mostra "Madre Coraggio", e nella sezione VideoClip. Una grande retrospettiva di Richard Ginori renderà preziosa la sezione del design, diretta da Claudio Gambardella.
Per gli appassionati della danza un evento d'eccezione: per la prima volta una retrospettiva mette insieme, in due serate, i grandi capolavori del XX secolo firmati dai maggiori coreografi dell'epoca, da Massine a Bejart. A dare forma a questo dittico esclusivo saranno i primi ballerini dei principali teatri del mondo.
I protagonisti della grande letteratura italiana e straniera e i finalisti del Premio Campiello si alterneranno con astrofisici, neurofisiologi e psicanalisti per esplorare il coraggio e la paura dal micro-universo dell'animo umano al macro-universo delle galassie. Tra gli ospiti annunciati, David Grossman e Erri De Luca. Ricco programma anche per i ragazzi e i giovani, protagonisti di due appuntamenti sul Belvedere e di una grande festa notturna sulla spiaggia di Positano.
Ancora qualche anticipazione dal ricco programma 2009. Citiamo almeno l'inedito duetto formato da due jazzisti illustri come Chick Corea e Stefano Bollani (11 luglio); un omaggio di Gioele Dix a Giorgio Gaber; il recital di canzoni napoletane sul Coraggio affidato a Massimo Ranieri; un ciclo di manifestazioni su Edward Morgan Forster con la lettura di "Storia di un panico"; il progetto disegnato per Ravello in esclusiva da Ludovico Einaudi; la maratona di pianoforte solo destinata a far scoprire molti giovani talenti del repertorio di frontiera; lo spazio raffinato dedicato ai maggiori interpreti di musica contemporanea ed il nuovo interesse concesso al teatro.
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Coraggio. Concetto speculare alla paura. La paura del nemico, la paura del diverso, la paura del difficile, la paura del complesso, la paura dell'ignoto rinviano al coraggio necessario per sconfiggere il nemico, per accogliere il diverso, per addomesticare il difficile, per dipanare il complesso, per decifrare l'ignoto.
Non meno della paura, il coraggio è uno stato d'animo strettamente legato al tempo e al luogo in cui sopraggiunge. Il coraggio necessario per superare le Colonne d'Ercole è stato certamente diverso dal coraggio necessario per cercare il Graal, per affrontare l'Inquisizione, per curare i lebbrosi, per scalare le montagne, per attingere la luna. "Le streghe - ha constatato Voltaire - hanno smesso di esistere quando noi abbiamo smesso di ucciderle".
Molte umane imprese, che richiedevano coraggio, grazie al soccorso tecnologico sono planate dal rango dell'eroismo a quello dell'ordinaria amministrazione: il sacrificio della piccola vedetta lombarda è vanificato dal radar e quello di Icaro dai supersonici; un semplice cellulare placherebbe tutta l'ansia di Penelope e allerterebbe tutta la retroguardia armata di Waterloo. Il coraggio festivo e spavaldo ostentato dal trapezista è ben diverso dal coraggio feriale e paziente necessario alla vedova; il coraggio prolungato della spia è ben diverso dal coraggio fulmineo dello scippatore. Per schivare la furbizia occorre un coraggio sottile; per contrastare l'arroganza occorre un coraggio inflessibile; per educare l'ignoranza occorre un coraggio missionario; per seguire il leader occorre un coraggio devoto; per neutralizzare la trivialità occorre un coraggio raffinato; per debellare la burocrazia occorre un coraggio ironico; per gestire la democrazia occorre un coraggio organizzato; per ignorare l'offesa occorre un coraggio magnanimo; per immolarsi a una causa occorre un coraggio nevrotico.
Le opere e i giorni dell'uomo sono impastati di coraggio: quello necessario a Giordano Bruno per affrontare il rogo; quello necessario al gladiatore per atterrare il contendente; quello necessario al santo per testimoniare la fede; quello necessario allo scienziato per confutare i paradigmi consolidati; quello necessario all'astronauta per contrastare la legge di gravità; quello necessario al dirigente per prendere una decisione; quello necessario al giocatore d'azzardo per esibire una mossa impertinente. Occorre coraggio anche per affrontare il coraggio.
I terreni privilegiati dal coraggio sono la difesa, l'attacco e l'innovazione. Si pensi al coraggio di Enea, che difende i suoi lari; al coraggio di Renzo e Lucia, che difendono le loro piccole virtù; al coraggio di Emma Bovary, che difende il suo diritto al sogno; al coraggio di Madama Butterfly, che difende il suo ricorso all'illusione; al coraggio di Sacco e Vanzetti, che difendono il loro diritto alla verità; al coraggio di Gandhi e Mandela, che difendono il diritto dei loro popoli all'identità.
Per il coraggio nell'attacco, si pensi aquello gagliardo di Achille contro i difensori di Troia; a quello utopico di Alessandro Magno e di Giuliano l'Apostata contro i misteriosi confini orientali; a quello baldanzoso di Parsifal contro la mostruosità di Klingsor; a quello finto-folle di Amleto contro la perfidia materna; a quello candido di Fabrizio del Dongo contro i nemici del mito napoleonico; a quello ingenuo di Salvo d'Acquisto contro la brutalità dei giustizieri; a quello sfrontato di Roberto Saviano contro la bestialità della camorra; a quello allucinato dei kamikaze contro l'oltraggio dei blasfemi.
Per il coraggio nell'innovazione si pensi a quello di Colombo che salpa verso nuovi mondi; a quello di Copernico e di Galileo, che sovvertono l'universo biblico; a quello di Schoenberg, che propone la dodecafonia; a quello di Freud, che affonda la psicologia tradizionale nei misteri dell'inconscio; a quello di Einstein, che disorienta la fisica classica con la curva del tempo; a quello di Picasso, che sovverte la prospettiva con il cubismo; a quello di Kandinskij, che affranca la pittura dalla figura; a quello dei fratelli Wright, che spiccano il primo volo; a quello di Pasteur, che trasforma il figlio in cavia; a quello di Taylor, che impone al lavoro le regole scientifiche dell'efficienza; a quello di Keynes, che libera dal lavoro il destino dei suoi nipoti; a quello di Adriano Olivetti, che costruisce la città dell'uomo secondo i canoni della bellezza.
Vi è un coraggio che impone rispetto: la nobiltà dell'eroe, il talento dell'artista, la grandezza del genio, la sicurezza del chirurgo, il valore del professionista, l'intraprendenza dell'imprenditore, la magnanimità di chi perdona. Vi è un coraggio che desta sorpresa: la sfrontatezza del dongiovanni, la spavalderia dello spadaccino, la temerarietà del funambolo, la sicurezza del danzatore, il sangue freddo dello scassinatore, l'abnegazione del soccorritore, il colpo d'occhio dell'intenditore, la stravaganza del dandy, la trattativa spericolata del commerciante, il bluff calcolato del giocatore di poker. Vi è un coraggio che piglia in contropiede: l'impudenza del ladro, la sfrontatezza dello scugnizzo, la spudoratezza della cortigiana, l'audacia dell'innamorato, l'irriverenza del blasfemo.
Vi è un coraggio che esige prudenza: la risolutezza dell'irresponsabile, l'ingegnosità dell'autodidatta, l'indiscrezione del saccente, l'improntitudine del temerario, l'irriverenza dello smodato, la saccenteria dell'erudito, la superbia del primo della classe.
Vi è un coraggio che merita disprezzo: l'arroganza del padrino, la presunzione dell'incompetente, la protervia del più forte, l'avventatezza dell'ignorante, l'ingiuria del perfido, la faccia tosta dell'adulatore, la villania del maleducato, l'insolenza del guappo, la supponenza dell'arrivato, la spocchia dell'erudito.
Per maggiori info sul programma definitivo del Ravello Festival 2009, vedi il file in allegato
www.ravellofestival.com